Enel, Tesoro mette in vendita azioni per 2,2 miliardi, il 5,7% del capitale

Enel, Tesoro mette in vendita azioni per 2,2 miliardi, il 5,7% del capitale
Enel, Tesoro mette in vendita azioni per 2,2 miliardi, il 5,7% del capitale

ROMA – Il Tesoro vende 540 milioni di azioni di Enel, equivalenti al 5,7%, scendendo così al 25,5% del capitale (ultime rilevazioni Consob).  Al valore attuale di Borsa si tratta di un ammontare pari a 2,2 miliardi di euro.

La notizia era stata anticipata dall’agenzia economica Bloomberg ma subito dopo è arrivata la conferma ufficiale dal ministero con una nota  in cui il Tesoro spiega di aver lanciato un accelerated book building per la cessione di 540.116.400 azioni ordinarie di Enel corrispondenti al 5,74% del capitale.

Portata a termine la cessione di un’ulteriore quota dell’Enel, il Tesoro spunta un’altra voce nella lista delle società, direttamente o indirettamente controllate, oggetto del processo di privatizzazioni. E può ora concentrarsi su altre operazioni importanti, a partire da Poste e Ferrovie.

Rispetto al piano originario messo nero su bianco dal governo Letta e sostanzialmente confermato da quello Renzi, sono state ultimate la quotazione di Fincantieri, la vendita del 35% di Cdp Reti (la scatola che contiene le partecipazioni di Terna e Snam) a State Grid of China e quella del 40% di Ansaldo Energia a Shanghai Electric. C’è stata poi la quotazione di Rai Way, proprio oggi 25 febbraio oggetto di un’offerta pubblica da parte di Ei Towers (Mediaset). Recentissimo, e ancora da concludere formalmente, è infine il passaggio di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts ai giapponesi di Hitachi.

In rampa di lancio, adesso, ci sono le quotazioni più ‘pesanti’, quelle di Poste e Ferrovie. Proprio pochi giorni fa il Tesoro ha confermato che l’intenzione è di aprire il capitale di queste due società entro il 2015, “purché le condizioni dei mercati – ha precisato il ministro Pier Carlo Padoan – ci consentano di realizzare valore adeguati”. L’iter, quindi, procede a tappe forzate e proprio questa settimana è prevista una riunione al Mef in particolare sul dossier Poste. Su Ferrovie, per la quale la deadline è fissata al 2016, sta lavorando la task force formata dai Ministeri dell’economia e delle infrastrutture. Sembrano invece più in stallo le operazioni relative a Sace, Stm e soprattutto Enav: il relativo dpcm è stato approvato insieme a quello per Poste e fino a prima dell’estate la società sembrava pronta ad andare in Borsa a novembre, dopodiché si è avuto un rallentamento, aggravato anche dai problemi relativi al rinnovo del cda.

 

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