Vola l’utile di Enel nei primi nove mesi del 2023 mettendo a segno un +65,2% a quota 5 miliardi e avanzano anche l’Ebitda ordinario a 16,4 miliardi (+29,3%) e l’Ebit a 9,8 miliardi (+62,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una “solida performance operativa” che induce il gruppo energetico a migliorare le stime dei risultati dell’esercizio di quest’anno, fornite ai mercati finanziari un anno fa in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2025.
L’andamento dell’utile netto ordinario (su cui si calcola il dividendo) induce il cda a decidere di aumentare l’acconto della cedola da 0,43 euro per azione per il 2023: agli azionisti sarà pagato 0,215 euro per azione, dal 24 gennaio 2024, in crescita del 7,5% rispetto all’acconto distribuito a gennaio scorso.
Variazione negativa invece per i ricavi nei primi nove mesi che si attestano a 69,5 miliardi di euro (in calo del 34,1% rispetto allo stesso periodo del 2022) e anche per gli investimenti che scendono a 8,75 miliardi di euro (erano stati 9,3 miliardi, -5,9%).
Torna a crescere l’indebitamento finanziario netto che pesa ora per 63,31 miliardi rispetto ai 60,06 miliardi di fine 2022 (+5,4%): “I positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, la cessione di alcune società ritenute non più strategiche e l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui hanno solo parzialmente compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e il pagamento dei dividendi, nonché lo sfavorevole andamento dei tassi di cambio”, spiega la società nella nota sui conti al 30 settembre approvati dal consiglio di amministrazione. Il piano di dismissioni di asset non strategici annunciato l’anno scorso quando il debito viaggiava a quota 69,7 miliardi prevedeva cessioni per 12,2 miliardi entro fine 2023.
Il management di Enel si mostra comunque ottimista e alza la guidance per il 2023 prevedendo un miglioramento dell’Ebitda ordinario compreso tra 21,5 e 22,5 miliardi di euro, rispetto al precedente target tra 20,4 e 21,0 miliardi; un utile netto ordinario di Gruppo compreso tra 6,4 e 6,7 miliardi, in aumento rispetto alla previsione tra 6,1 e 6,3 miliardi.
L’aumento del risultato netto ordinario, spiega il Gruppo guidato da Flavio Cattaneo, “riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e la minore incidenza delle interessenze dei terzi, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse e all’aumento del debito medio del periodo, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre ai migliori risultati”.
L’incremento dell’Ebitda ordinario “è riconducibile ai risultati del business integrato, che ha beneficiato della normalizzazione dei margini rispetto all’analogo periodo del 2022 e al miglioramento dei risultati di Enel Grids”, ovvero il ramo che si occupa delle reti.
Quanto agli investimenti, la variazione è da attribuire “al differente perimetro delle attività classificate come ‘disponibili per la vendita’ rispetto ai nove mesi del 2022; al netto di tali effetti il valore degli investimenti risulta sostanzialmente invariato”, spiega Enel confermando “la focalizzazione sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile”, cioè Enel Grids ed Enel green power. Quest’ultima ha visto nei nove mesi ricavi in aumento rispetto all’analogo periodo del 2022, per l’incremento delle quantità prodotte da fonte idroelettrica e solare in Italia, Spagna e America Latina e per i proventi per 98 milioni di euro derivanti dalle cessioni parziali delle partecipazioni detenute in alcune società.
Le vendite di energia elettrica nei nove mesi del 2023 sono scese a 228,8 TWh (-5,6%, -2% circa a parità di perimetro) rispetto all’analogo periodo del 2022; quelle di gas naturale sono state pari a 6,0 miliardi di metri cubi, in calo del 20%.