ROMA – Il primo semestre del 2013 l’Eni lo chiude al rialzo, con un utile netto di 1.82 miliardi di euro e con un utile netto adjusted di 1.96 miliardi di euro, inclusa la perdita Saipem del secondo trimestre. Il gruppo Eni ha poi proposto in cda un acconto di dividendo i 0,55 euro per azione.
La produzione di idrocarburi invece è scesa del 2,7% rispetto al secondo trimestre del 2012 ma è rimasta invariata dal primo trimestre del 2013. A penalizzare la produzione, spiega in una nota il Gruppo Eni, le situazioni in Nigeria e Libia e dai disinvestimenti del 2012.
Eni ha poi annunciato di aver fatto”un’importante scoperta di olio e gas” nell’offshore del Congo, nel prospetto esplorativo Nenè Marine, situato nel Blocco Marine XII a circa 17 chilometri dalla costa.
UTILI E INVESTIMENTI – Solo nel secondo trimestre l’utile netto adjusted è stato pari a 0,58 miliardi (-55%) e l’utile netto di 0,28 miliardi (+76%). I risultati esaminati dal cda di Eni evidenziano inoltre un utile operativo adjusted di 1,95 miliardi di euro nel trimestre (-51%2) e 5,66 miliardi nel semestre (-43%) inclusa la perdita Saipem contabilizzata nel secondo trimestre. Il cash flow è pari a 1,95 miliardi nel trimestre e 4,75 miliardi nel semestre. Il leverage a 0,27.
La contrazione dell’utile netto adjusted nel secondo trimestre (-57,9%, che si ridetermina in 55,3% depurando il trimestre di confronto del contributo Snam alle continuing operations) ”riflette il peggioramento della performance operativa e un tax rate consolidato del 91,2% in aumento di quasi trenta punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2012 – precisa la nota – in assenza di valorizzazione fiscale della perdita del settore Ingegneria & Costruzioni e per effetto del contributo proporzionalmente maggiore del settore Exploration & Production soggetto a più elevate aliquote fiscali”.
Gli investimenti tecnici, pari a 2,81 miliardi di euro nel secondo trimestre (5,93 miliardi nel semestre), hanno riguardato principalmente lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi. Nel semestre sono stati sostenuti 0,18 miliardi di investimenti finanziari.
Sulla base dell’esame dei risultati del primo semestre 2013 e delle previsioni per l’intero esercizio, la proposta di acconto dividendo al Consiglio di amministrazione del 19 settembre 2013 sarà di 0,55 per azione (0,54 nel 2012) da mettere in pagamento a partire dal 26 settembre 2013 con stacco cedola il 23 settembre 2013.
PRODUZIONE – Nel secondo trimestre 2013 la produzione di idrocarburi dell’Eni è stata di 1,648 milioni di boe/giorno (1,624 milioni di boe/giorno nel semestre 2013) sostanzialmente invariata rispetto al secondo trimestre 2012, -0,5% (-2,7% rispetto al semestre 2012).
Lo comunica il Gruppo nella nota sui risultati semestrali, precisando che il livello di produzione è stato ”penalizzato da eventi di forza maggiore in Nigeria, particolarmente rilevanti, e in Libia, e dai disinvestimenti del 2012 (cessione del 10% del giacimento Karachaganak e disinvestimento di Galp), mentre ha beneficiato solo parzialmente dell’operatività della piattaforma Elgin/Franklin nel Regno Unito non in produzione nel 2012 a causa di un incidente”.
”Al netto di tali fenomeni – prosegue la nota – la produzione evidenzia un incremento di circa due punti percentuali (in linea nel semestre) per effetto degli avvii di nuovi giacimenti e la crescita dei campi avviati principalmente in Russia, Algeria, Angola ed Egitto, in parte compensati dalle fermate programmate, in particolare in Kazakhstan e nel Mare del Nord, e da declini delle produzioni mature”.
OLIO E GAS IN CONGO – Eni ha precisato di stimare i volumi della scoperta, provati con i due pozzi sinora perforati, in circa 600 milioni di barili di olio e 20 miliardi di metri cubi di gas in posto. ”La struttura – precisa la nota – ha un considerevole potenziale aggiuntivo che verrà valutato con altri pozzi di delineazione”.
La scoperta – precisa la nota – è stata effettuata attraverso il pozzo Nene’ Marine 1, perforato in 24 metri d’acqua fino a una profondità di 3.013 metri. Il pozzo ha ”incontrato un importante accumulo di gas e di olio leggero nella sequenza geologica clastica pre-salina di età Cretacica inferiore”.
Eni continuerà la fase di valutazione della scoperta e avvierà nel contempo con i partner della Joint Venture gli studi per lo sviluppo commerciale di queste importanti riserve di idrocarburi. Il Gruppo, attraverso la propria società Eni Congo S.A. è l’operatore del blocco Marine XII con la quota del 65%. Gli altri partner sono New Age, con la quota del 25%, e la compagnia di stato SNPC (Societé Nationale des Pétroles du Congo), con il 10%. Eni è presente in Congo dal 1968 e produce attualmente nel Paese circa 110.000 barili di olio equivalente al giorno.