ROMA – Meno tasse sul lavoro, più tasse sui risparmi. Il premier Enrico Letta dopo la “manovrina” presenta la “manovretta”. Nella bozza della legge di stabilità all’esame del governo si legge infatti di deduzioni Irap in arrivo per i nuovi assunti (per un massimo di 15.000 euro a dipendente), ma anche di aumenti delle rendite finanziarie che passerebbero così dal 20 al 22%. Anche se sulle possibili misure contenute nella bozza, il ministero dell’Economia frena.
Sempre per quanto riguarda il lavoro la detrazione “base” riconosciuta ai lavoratori dipendenti potrebbe salire da un valore di 1.338 a 1.450 euro. Il meccanismo, che prevede una riduzione dello “sconto” in proporzione al reddito, si annulla attorno ai 55.000 euro. Rimane immutato lo sconto per chi non supera gli 8.000 euro.
C’è anche il blocco dei contratti nel pubblico impiego relativo al triennio 2010-2012 viene esteso fino al 31 dicembre 2014. Norma estesa anche la personale del servizio sanitario nazionale. ”Per le amministrazioni statali, compresa la Presidenza del Consiglio dei ministri, la spesa per le prestazioni di lavoro straordinario va ridotta, rispetto alle risorse finanziarie allo scopo assegnate per l’anno finanziario 2013, del 10% a decorrere dall’anno 2014”.
Nella bozza c’è anche la nascita della Trise. Cos’è? E’ la parte di Service Tax non figlia dell’Imu, ma figlia invece di Tares o Tarsu (la tassa sui rifiuti). ”E’ istituito in tutti i comuni un tributo sui servizi comunali, denominato TRISE che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani(TARI); la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni (TASI)”, si legge nella bozza.
L’aliquota di base della Tasi (cioè della tassa sui servizi indivisibili della casa) è fissata all’1 per mille, si legge ancora nella bozza.
Inoltre arriva la sforbiciata alla sanità nel 2014 ed ulteriori riduzioni dei finanziamenti al comparto anche nel 2015 e 2016. Nel dettaglio: un totale di 4,150 miliardi. In particolare: 2,650 miliardi sul finanziamento alla spesa sanitaria, 660 milioni come tetto ai farmaci; 840 milioni sulla spesa ospedaliera. Il risparmio annuale è di 1 mld nel 2014, 1,540 mld nel 2015, 1,610 nel 2016.
Nuovi tetti alla spesa delle Regioni per gli anni 2014-2017 per un importo complessivo di un miliardo, prevede ancora la bozza, specificando che la stretta determinerà ”un miglioramento dell’indebitamento netto e del fabbisogno di 1.000 milioni di euro”.
Dopo tutte queste possibili misure circolate sulle agenzie di stampa, ecco la nota del ministero dell’Economia: ”Le bozze di provvedimenti di finanza pubblica in circolazione presso gli organi di informazione, sulla base delle quali vengono pubblicati “resoconti preventivi”, non corrispondono al disegno di legge di stabilità che verrà discusso dal Consiglio dei ministri”.
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