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Letta: il ricostituente della scissione Pdl prima dei 10 giorni di passione

di Warsamé Dini Casali |18 Novembre 2013 15:51

Letta. Piano privatizzazioni e 10 giorni di passione: Cancellieri e decadenza

ROMA – Letta: il ricostituente della scissione Pdl prima dei 10 giorni di passione. Si vedrà subito se l’Italia, dopo la scissione Pdl, “sarà più stabile” come si augura il presidente del Consiglio. Che benedice il definitivo strappo di Alfano, un ricostituente atteso prima dei 10 giorni di passione che apettano il Governo, con l’antipasto mercoledì 20 della mozione di sfiducia contro il ministro Cancellieri e il piatto forte  la settimana dopo al Senato quando l’aula esprimerà il voto sulla decadenza di Berlusconi.

Nel primo caso, stante l’annuncio di una mozione da parte dello stesso Pd (di Pippo Civati), la sfiducia a Cancellieri sarebbe uno schiaffo a Governo e Quirinale (che l’hanno difesa ad oltranza) e il segnale che il realismo con cui il Pd sostiene le larghe intese comincia a vacillare “vorrebbe dire che si è messo in moto un processo destinato a indebolire via via il governo e forse a condurre alla sua non lontana caduta” (Stefano Folli, Il Sole 24 Ore).

Nel secondo caso, esiste sempre la possibilità che il richiamo del capo possa incrinare la solidità di consenso parlamentare esibita da Angelino Alfano. Enrico Letta, parlando a un convegno organizzato dal Financial Times, organizza la campagna di novembre: “il 2013 è stato un anno di transizione politica ed economica, ma il 2014 sarà decisivo per l’Italia. In questo trimestre prevediamo di risolvere il problema della crescita’”. In settimana presenterà il piano privatizzazioni. Poi ha rivendicato il ruolo dell’Italia per uscire dalla crisi europea, anche per temperare ancora la freddezza, se non la contrarietà, con cui la commissione Europea ha accolto la legge di Stabilità: “I tedeschi non sono gli unici a salvare l’Euro e l’Europa, c’è un contributo molto importante anche dell’Italia e di altri paesi” ad esempio il nostro contributo al Fondo salva stati e altri meccanismi è “dieci volte quello della Finlandia”.

Letta ha poi chiuso sul nascere la polemica con Matteo Renzi, candidato alla guida del Pd: “Non sono in competizione con Matteo Renzi, siamo sullo stesso percorso con lui e il Pd, perché l’anno prossimo sarà un anno in cui dovremo applicare le riforme”. L’anno prossimo, a meno che il Pd abbia finito le scorte di pragmatismo che lo hanno portato a presiedere il consiglio dei ministri. La fiducia a Cancellieri è il primo test per capirlo.

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