ROMA – Dalla padella Equitalia alla brace dei “gabellieri” privati. A pagare, ovviamente, sono sempre i contribuenti che hanno pendenze con Comuni e affini. Contribuenti per cui l’addio dei Comuni alla società di riscossione meno amata d’Italia rischia di portare tutt’altro che vantaggi.
Perché se è vero che Equitalia per altri sei mesi continuerà a riscuotere per conto dei comuni è altrettanto vero che dal 2014 il sistema di riscossione tributi cambierà. E diversi centri si sono già attrezzati. Con soluzioni spesso non amichevoli per chi ha delle pendenze.
A scriverlo, sul Corriere della Sera, è Mario Sensini. E il risultato è che da Trento alla Sicilia, passando per Prato e Latina, gli eredi di Equitalia non sono certo in vena di sconti. Anzi. L’analisi di Sensini parte da Trentino Riscossioni, società a capitale interamente pubblico che opera in tutto e per tutto come una società privata:
Venti euro per ogni appuntamento con il contribuente, novanta centesimi per ogni comunicazione inviata ai cittadini (più 20 centesimi a foglio aggiuntivo), un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, che però scatta dopo appena un mese dall’ingiunzione (e non due come nel caso di Equitalia). E poi, ancora, l’1% sull’Imu pagata con bollettino postale, 1 euro per ogni versamento Imu con l’F24, il 9% per la riscossione spontanea delle multe stradali, che può arrivare al 21% se il debitore è straniero, il 23% più 20 euro a pratica per ogni ravvedimento operoso.
Ma se dal pubblico, passiamo al privato, la situazione per i contribuenti peggiora. E si impenna l’aggio, ovvero il compenso della società che fa da esattore. Da Sora (Frosinone) fino alla provincia di Napoli, laddove operano i privati la situazione è chiara. Ancora il Corriere:
Il comune di Sperlonga, in provincia di Latina, ha fissato l’aggio per la riscossione coattiva al 18%, a Sora, in provincia di Frosinone, la base d’asta per l’appalto della riscossione fissata dal comune è del 15%. Più il rimborso delle spese. A Sannicandro, provincia di Napoli, la riscossione dei tributi costa il 15% se è volontaria, il 30% se avviene dopo un atto ingiuntivo. In altre città più grandi, dove il servizio di riscossione è gestito da privati, l’aggio è più basso. A Prato ed in alcuni comuni della Sicilia dove opera la Serit la percentuale è del 10%.
Aggio ben più caro di quello, dell’8 o 9% praticato da Equitalia. In teoria, poi, per legge l’aggio dovrebbe progressivamente ridursi fino al 4%. Ma la legge non vale per i privati che possono praticare tariffa libera. E quindi affari. E’ il caso di Tortona (Alessandria) dove una società privata ha vinto l’appalto per la riscossione proponendo un aggio del 30% per le riscossioni coatte e del 3% su quelle libere. Con gioia del sindaco: “Non abbiamo più avuto problemi con le tasse”. Non a caso, in mano alla società sono destinate a finire anche le riscossioni delle multe per divieto di sosta. Le famigerate strisce blu. La società in questione è così sicura di ottenerle che già paga due ausiliari. Prima si facciano le multe, poi loro si occuperanno di riscuoterle.
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