Per evitare brutte sorprese, in una successione, prima di accettare un’eredità, è sempre meglio seguire una certa procedura.
L’accettazione di un’eredità implica anche la presa in carico degli eventuali debiti del defunto. Per legge, l’erede che accetta il lascito subentra fiscalmente e legalmente come soggetto responsabile in tutte le obbligazioni del defunto, inclusi i debiti non ancora risolti.
Per tutelarsi, c’è tuttavia una procedura sicura che conviene prendere in considerazione in caso di eredità compromessa da debiti. L’obiettivo principale è quello di proteggere il proprio patrimonio personale. Dopodiché, qualora sia possibile, si potrebbe anche puntare ottenere qualcosina del lascito.
Innanzitutto, le norme in vigore in Italia proteggono in diversi modi l’erede. Prima dell’accettazione dell’eredità, il soggetto subentrante può per esempio verificare la situazione debitoria del defunto. Come? Le procedure cambiano in base ai creditori e quindi ai particolari debiti contratti.
Per i debiti con lo Stato è possibile per esempio consultare i registri dell’Agenzia delle Entrate, presentando un’istanza di accesso agli atti. Con un certificato dei carichi pendenti si può agevolmente verificare la situazione debitoria di una persona nei confronti dello Stato.
Il documento si richiede all’Agenzia delle Entrate o tramite il sito del Ministero della Giustizia. Invece, per i debiti con l’INPS basta accedere con le proprie credenziali sul sito ufficiale per informarsi sulla posizione debitoria del defunto. Per i debiti con banche, bisogna rivolgersi direttamente agli istituti di credito. Con i privati, bisogna contattare i creditori.
La procedura da seguire prima di accettare un’eredità: il beneficio d’inventario
Sempre in generale, se il defunto ha debiti superiori al patrimonio ereditato, gli eredi non sono obbligati a coprire la differenza con i loro beni personali. Inoltre, secondo quanto stabilito dagli articoli 484 e seguenti del Codice Civile, sussiste la possibilità di accettare l’eredità con beneficio d’inventario. La normativa permette una limitazione della responsabilità per i debiti ereditari fino alla concorrenza del valore dei beni ereditati.
Ciò significa, in parole povere, che il patrimonio del defunto va inteso come separato da quello degli eredi e che le obbligazioni in essere vengono pagate solo con i beni ereditati. La legge dispone infatti che i creditori possano aggredire solo il valore complessivo dei beni ereditari, anche se i debiti hanno un valore assoluto maggiore o non sono entrati in prescrizione.
Se in pratica si sceglie di accettare l’eredità con beneficio d’inventario, è dunque possibile in via teorica anche poter recuperare una parte dei beni ereditabili (quelli che trascenderanno il costo dei debiti). Tale condizione sussiste anche se si tratta di debiti fiscali con lo Stato.
Stessa cosa con i debiti contratti con le banche o le finanziarie, e ovviamente per i contratti con privati e soggetti terzi. La dichiarazione di accettazione con beneficio d’inventario deve essere presentata entro tre mesi dalla data in cui si è venuti a conoscenza della morte del defunto. E, una volta completata la procedura, i debiti saranno pagati solo con i beni ereditati.