Fornero ‘licenzia’ l’Inps: “Se fossero privati, fuori”. I numeri degli esodati

Elsa Fornero (Foto LaPresse)

ROMA – “Se fossimo nel privato i vertici dell’Inps andrebbero ‘riconsiderati'”: il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, non ha preso bene la fuga di documenti riservati dall’Inps, l’Istituto di previdenza dello Stato, sul numero dei lavoratori esodati. “Se fossimo in un settore privato questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici. Siamo in un settore pubblico, ci sono le leggi e c’è il parlamento e tutte queste procedure vanno rispettate”.

Quelli che il decreto del ministero aveva quantificato in 65mila sarebbero, secondo i dati dell’Inps, 392mila. Così Fornero non si è tenuta: “Io dico solo che sono usciti, l’ho già detto ieri, dei documenti che sono parziali, che contengono numeri parziali e non spiegati e questo non è mai una bella cosa”.

“Non ho mai voluto dire che i numeri non debbono essere dati. Dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati e, allora, dare dei numeri così su questioni che interessano molti italiani è molto improprio e deresponsabilizzante”. “Questo è un episodio che mi permetto di dire grave e ribadisco interamente il comunicato che insieme con il ministro dell’Economia avevamo fatto in occasione del decreto dei 65mila, per cui erano approntati i fondi. Ribadisco l’intenzione seria del governo rispetto a un problema che c’è, la cui dimensione esatta non è contenuta in quei numeri, perché per esempio più di 60 mila di quelle persone sono già in pensione o ci andranno quest’anno. Quindi i numeri vanno dati quando sono interamente conosciuti”.

Le reazioni. Contro Fornero si è scatenata la reazione di molti politici. Maurizio Lupi, del Pdl, ha detto: “Vedo che il ministro Fornero continua a giocare con il numero degli esodati senza rispetto per il fatto che, dietro quel numero, ci sono persone e famiglie che attendono dal governo una parola chiara. È troppo facile scaricate la responsabilità sui vertici dell’Inps dimenticandosi delle proprie”.

Gli fa eco il collega Maurizio Gasparr. “Il titolare del Welfare Fornero se la prende con l’Inps solo perché ha detto la verità. Si preoccupi invece degli esodati e del loro destino, come da tempo gli stiamo chiedendo e non minacci chi fornisce al governo cifre esatte e corrette. Piuttosto ci si interroghi sulle cifre false che il governo aveva diffuso. E mi chiedo cosa sarebbe successo se comportamenti come quelli che ho qui elencato avessero caratterizzato l’operato di ministri di un governo di centrodestra? Ne sarebbero state chieste non le dimissioni ma addirittura l’estromissione definitiva dalla vita pubblica e politica”.

Per Giuseppe Fioroni, del Pd, “Invece di cimentarsi nell’indignazione per la verità, si cimenti nel lavorare a soluzioni e non pensi di utilizzare il tema esodati per cercare di creare sconvolgimenti anche all’Inps». Il ministro, ha insistito Fioroni, «non ipotizzi soluzioni che renderebbero l’Inps distante dal mondo del lavoro e dai diritti dei lavoratori che sono i contribuenti di quell’ente”.

Secondo quanto scrive Pier Ferdinando Casini, leader Udc, su Facebook, ”Il tempo è scaduto. Adesso vogliamo chiarezza sugli esodati”.

 

 

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