ROMA – Via libera alla pensione anticipata per circa 3500 insegnanti che matureranno i requisiti per l’uscita dal lavoro entro il 31 agosto 2012. I requisiti, cioè, previgenti alla riforma Fornero. L’emendamento, su cui c’è l’accordo nella Commissione, fa parte del pacchetto della spending review slittato a lunedì prossimo per l’interruzione di ieri sera. La misura studiata dai tecnici dei ministeri del Tesoro e dell’Istruzione, però, è pronta. Gli interessati, i 3500 stimati dai sindacati, potranno accedere all’assegno previdenziale a partire dal primo settembre 2013.
Dal momento che, in seguito alla ristrutturazione degli organici, non potrebbero essere “proficuamente utilizzati” per l’anno scolastico 2013/2014, libereranno posti per gli esuberi seguiti appunto ai tagli del Governo Berlusconi. A perdere il posto sono stati in 400 nella scuola primaria, 436 alle media, 7347 alle superiori: se i 3500 che possono scegliere la pensione lo faranno si aprirebbe uno spiraglio importante per i soprannumerari.
A svantaggio, però, degli abilitati in cima alle graduatorie. Il provvedimento sui 3500 docenti sana una disparità di trattamento rispetto agli impiegati della pubblica amministrazione i quali, con l’unica eccezione degli insegnanti, potevano beneficiare di un’uscita anticipata se avessero maturato i requisiti delle vecchie regole entro il 31 dicembre 2016.
I commenti sono chiusi.