Le Borse spingono in vista delle decisioni della Bce. Spread in calo a 430

La sede della Borsa di Milano (Foto Lapresse)

MILANO – Borse europee contrastate: il giorno dopo l’audizione di Mario Draghi all’europarlamento di Bruxelles e la revisione al ribasso dell‘outlook europeo da parte di Moody’s, le Borse europee procedono altalenanti. Vanno meglio quelle dei Paesi più in crisi, cioè Italia e Spagna. In leggero ribasso Francoforte, Londra e Parigi.

Lo spread tra Buoni del Tesoro decennali e omologhi Bund tedeschi in apertura il 4 settembre è stato di 432,8 punti contro i 439 della chiusura di lunedì, con il rendimento del decennale italiano sceso al 5,702%. Il differenziale ha poi registrato un ulteriore calo a 430 punti.

Frena anche il differenziale tra Bonos e Bund, che si allenta a 540 punti, con un tasso del 6,81%. Questo nonostante i dati dell’occupazione in Spagna, che parlano di un aumento dei senza lavoro dello 0,83% in un mese. Adesso nel Paese di Mariano Rajoy i disoccupati sono 4,63 milioni, con un tasso di disoccupazione del 24,63%, il più alto nel mondo industrializzato.

Mentre lo spread decennale tra Btp e Bund è sceso a 430 punti durante le contrattazioni del mattino, quello a due anni ha raggiunto livelli da record sia per l’Italia che per la Spagna, cor le attese di acquisti da parte della Bce concentrate sui titoli a breve termine. Lo spread 2-10 anni viaggia a 327 punti base per i Btp italiani, un livello mai segnato da quanto esiste l’euro. Spread record anche per la Spagna, a 351 punti base.

Bene l’euro, che apre in rialzo sopra quota 1,26 dollari, in attesa delle misure che la Banca centrale europea annuncerà giovedì 6 settembre. La frenata dello spread dei Btp italiani e dei Bonos spagnoli è frutto anche della possibilità che la Bce acquisti titoli di Stato a tre anni.

 

 

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