Banche Ue. I risultati degli stress test cominciano a rassicurare i mercati

Come molti altri tentativi ufficiali di estinguere la crisi del debito sovrano europeo, i risultati degli stress test bancari i cui risultati sono stati annunciati venerdi sono stati giudicati timidi, inadeguati e pieni di compromessi – in altre parole, tipici dell’Europa. Ma come molte altre iniziative europe sembra comunque aver funzionato nonostante tutto, a quanto scrive il New York Times.

Nonostante le critiche degli analisti secondo i quali i test sulla solidità delle banche sono stati truccati in maniera da consentire alla maggioranza di superarli, i risultati hanno ricevuto cauta approvazione da parte degli investitori, che hanno apprezzato la maggior chiarezza – sebbene non perfetta – riguardo alla vulnerabilità del sistema finanziario in caso di un’altra inadempienza del debito greco o di altri potenziali schoc economici.

Nel primogiorno di contrattazioni di borsa da quando i regolatori europei ha reso noti i risultati degli stress test, le azioni bancarie sono salite, mentre il costo di assicurare le obbligazioni bancarie mediante scambi di credit default sono calati. E’ sceso anche l’interesse che le banche si pagano per prestiti a breve, un segno che gli stress test hanno contribuito ad allentare la paura delle banche riguardo alla loro rispettiva solidità creditizia.

Il rapporto sugli stress test pubblicato dal Committee of European Bank Supervisors ”contiene scarse informazioni sulla stabilità del sistema bancario a fronte di una crisi del debito sovrano”, affermano in un rapporto gli analisti del Credit Suisse. ”Nondimeno contiene alcune rassicuranti informazioni riguardo alla capacità di far fronte a scenari economci più avversi”.

Svariati analisti hanno anche accolto con favore le ulteriori informazioni sulle banche spagnole, dove sia l’ammontare del debito del Paese che lo stato dei suoi istituti di risparmio sono stati fonte di serie preoccupazione.

Le autorità europee furono criticate a maggio quando, di fronte al crollo dei mercati obbligazionari, stanziarono 750 milioni di euro per accertarsi che la Grecia ed altri Paesi europei fossero in grado di rifinanziare i loro bond governativi.

Un analista di Nomura, Jon Peace, ed altri analisti ritengono che banche deboli in Germania, Spagna ed altri Paesi devono aumentare le loro riserve affichè torni la fiducia nel sistema finanziario.

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