Accelerare le privatizzazioni, abbattere gli interessi: le soluzioni europee alla crisi greca

Pubblicato il 9 Maggio 2011 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – I Paesi dell’Unione Europea vogliono trovare una soluzione per la Grecia, tentando di farle ripianare il deficit che sta portando l’economia ellenica al collasso. Secondo Isabella Bufacchi, che ha scritto un articolo su questo tema sul Sole 24 Ore, i ministri delle Finanze europei, riunitisi a Lussemburgo, hanno messo a punto delle strategie precise: “Accelerazione del piano di privatizzazioni per ottenere un incasso di almeno 15 miliardi entro il 2012. Creazione di una struttura ad hoc, simile al fondo di ammortamento per i titoli di Stato in vigore in Italia ma soggetta in Grecia a controllo esterno, per vincolare i proventi delle dismissioni e usarli come collaterale a garanzia del rimborso dei prestiti concessi dai Paesi dell’Eurozona. Ulteriore allungamento delle scadenze e abbattimento degli interessi sul pacchetto di aiuti Ue-Fmi”.

Come dice la Bufacchi, “stando alle stime che circolano sul mercato, alla Grecia verrebbe richiesto di passare da un deficit primario del 3% a un surplus primario tra il 6 e l’8% per dieci-venti anni, un compito pressoché impossibile”. Dunque, avrebbero pensato i ministri europei, “bisognerà rincarare la dose degli aiuti per evitare il default sul rimborso dei titoli di Stato in scadenza nel 2012”.

In quest’ottica, ha sottolineato la Bufacchi, gli aiuti “dovrebbero salire da 110 a 150 miliardi di euro, per far stare i mercati tranquilli, gli Stati soccorritori hanno una serie di opzioni sul tavolo: allungare la durata dei prestiti alla Grecia, già estesi da 3 a 7,5 anni, fino a 10 o 20 anni; abbattere ancora i tassi d’interesse (pur se la remunerazione deve assicurare un profitto per tutti, anche per Spagna e Italia che hanno costi di raccolta superiori a Germania e Francia)”.