Come evadono medici, architetti, avvocati, notai…

ROMA – Fatture più “snelle” del vero compenso, materiali pagati in nero per non stonare con i magri compensi dichiarati, spese gonfiate con l’espediente dell’anticipazione per nome e per conto, ‘intramoenia allargata’: ecco come alcuni medici, architetti, notai, avvocati e professionisti in genere evadono le tasse. Su duemila professionisti controllati, la Finanza ha pizzicato un evasione fiscale di Irpef e Iva pari a 200 milioni di euro evasi. Significa che nel mondo dei liberi professionisti l’evasione fiscale è ben presente. Vediamo, prendendo spunto da ‘Repubblica’, quattro professioni e gli eventuali modi che vengono utilizzati per evadere le tasse:

Architetti. Uno dei “metodi” più usati per evadere il fisco è la mancata denuncia della fattura. Cioè il professionista fa un lavoro, emette regolare fattura ma poi si “dimentica” di denunciarla. Un modo per raggirare le norme sulla detrazione del 36%, quella di cui ogni cittadino-contribuente può usufruire in denuncia dei redditi nell’arco di dieci anni a fronte di una ristrutturazione edilizia compiuta nella propria abitazione. Ma come dimostrano molti casi scoperti dalla Finanza, non tutto funziona. Ad esempio l’architetto al centro di uno di questi controlli ha regolarmente firmato il progetto e la planimetria del restauro, ha anche rilasciato una regolare fattura, ma ha “dimenticato” di denunciare la fattura e di sommarla al proprio imponibile.

Avvocati. Alcuni professionisti sono stati scoperti a intascare compensi in nero tra l’acconto e il saldo. Facciamo un esempio: le cause civili possono durare anche più di dieci anni. Un tempo straordinariamente lungo che consente di diluire a dismisura i pagamenti, tra anticipi e saldo finale. Succede così che gli anticipi, spesso piuttosto congrui, si perdano nella notte dei tempi, calando una coltre di nebbia su pagamenti in nero e sottofatturazioni. Nel frattempo gli anni trascorrono e, soprattutto, sono trascorsi i cinque anni che fanno cadere in prescrizione le irregolarità fiscali. Il Fisco dunque, anche se individua l’avvocato colpevole, come è avvenuto in due casi negli ultimi controlli, non può far scattare l’accertamento per avvenuta prescrizione.

Medici. Dalle indagini del Fisco si sono evidenziate due forme di evasione fiscale “preferenziali” tra i medici: lo ‘sconto’ sul prezzo senza emissione di fattura e la cosiddetta “intramoenia allargata”, cioè l’attività che i medici, dipendenti di una Asl, possono esercitare presso studi specialistici esterni alla struttura sanitaria ma per conto della Asl. In pratica il professionista esercita la propria attività e percepisce un corrispettivo che viene fatturato dall’azienda pubblica la quale, a sua volta, ha diritto a ricevere una percentuale della parcella, pari al 25%. La Guardia di Finanza ha individuato una serie di specialisti, sparsi qual e là per la Penisola, dal Sud al Nord, che invece di fatturare le prestazioni effettuate per conto della Azienda sanitaria locale di appartenenza, ometteva l’emissione del documento fiscale per nascondere alla propria amministrazione sanitaria le prestazioni eseguite. Così il prezzo della visita finiva direttamente nelle tasche del medico, ortopedico, oculista o cardiologo che fosse. A questo punto il reato notificato è stato doppio: da una parte c’è una classica evasione fiscale, ma dall’altra c’è anche un reato ben più grave di truffa ai danni dell’erario.

Notai. In questo campo i finanzieri hanno scoperto la tecnica della parcella divisa in due per risparmiare sull’Iva, le cosiddette “spese anticipate in nome e per conto”. Mettiamo che il costo complessivo della prestazione ammonti a mille euro, un notaio pizzicato dalla finanza ha diviso in due la parcella: la prima parte, di circa 500 euro, è il compenso vero e proprio sul quale ha pagato regolarmente l’Iva. Gli altri 500 euro sono passati invece per spese “in nome e per conto”, ovvero benzina, spese di ristorazione, noleggio di autovetture e così via. Spese su cui il notaio non paga l’Iva e che addirittura deduce, come un costo.

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