ROMA – Il pensiero di Berlusconi in queste ore: ritoccare la manovra, soprattutto quel punto sull’imposta di solidarietà sui redditi oltre i 90mila euro, e introdurre un aumento dell’Iva. Il ministro Tremonti non ha voluto ma il premier ora non ci sta a essere l’uomo delle tasse. Già, l’Iva. Il Corriere della Sera, in un pezzo di Enrico Marro, quantifica che metà dell’evasione in Italia è proprio sull’Iva: circa 60 miliardi di euro l’anno.
Scrive Marro: “Le forme di evasione e di elusione dell’Iva sono innumerevoli, soprattutto per professionisti e piccole imprese. Dagli scontrini e fatture non rilasciate ai costi gonfiati attraverso fatture false o improprie, per scaricare l’Iva su spese che non c’entrano nulla con la propria attività. Dalle frodi carosello (operazioni intracomunitarie con richieste indebite di rimborso Iva) agli abusi sui leasing di auto, imbarcazioni e immobili. Dalle truffe sulle compensazioni e detrazioni alle attività non profit fasulle: ristoranti, palestre e centri benessere camuffati da associazioni culturali per non pagare imposte“.
E ora con le nuove norme evadere sarà sempre più difficile, in particolare dopo l’introduzione dello “spesometro”: “In base alla normativa, ogni acquisto di importo superiore a 3 mila euro richiede l’esibizione del codice fiscale: i dati vengono quindi comunicati all’Agenzia delle Entrate che li incrocerà con le dichiarazioni dei redditi. Questo significa che alla fine del 2012 il Fisco potrà disporre di liste di contribuenti sospetti di evasione per l’anno d’imposta 2011. Insomma se uno ha dichiarato 20 mila euro ma poi ha comprato casa, un Suv, una barca e così via, dovrà spiegare dove ha preso i soldi. Un meccanismo rafforzato dall’introduzione nel decreto della manovra della tracciabilità per tutti gli acquisti sopra i 2.500 euro: non si potrà pagare in contanti, ma solo con bancomat, carta di credito, assegno o altri strumenti che lascino appunto traccia. Questa mega-schedatura e incrocio automatico dei dati riguarderà tutti i contribuenti, non solo le partite Iva. Evadere, assicura Magistro, sarà sempre più difficile“.