ROMA – Exor scivola a Piazza Affari dopo che la holding della famiglia Agnelli ha comunicato lo stop della cessione di PartnerRe per volontà dell’acquirente Covea.
Il titolo perde il 4,86% a 45 euro.
L’operazione PartnerRe, che avrebbe dovuto portare 9 miliardi di dollari nelle casse di Exor, la holding della famiglia Agnelli, non è andata dunque in porto.
La società francese Covéa, gigante delle assicurazioni, ci ripensa e fa un passo indietro senza rispettare il Memorandum of Understanding firmato il 3 marzo, con il quale s’impegnava ad acquistare la società di riassicurazioni con sede alle Bermuda.
Cosa succede per il matrimonio con Peugeot?
Paolo Griseri su Repubblica spiega le conseguenze di questo dietrofront.
“Certamente per Exor sfuma la possibilità di incassare subito 9 miliardi di euro.
PartnerRe garantisce cospicui dividendi ma nei prossimi mesi non arriveranno in cassa i miliardi previsti.
La seconda conseguenza riguarda un’altra scacchiera, quella della fusione tra Psa e Fca.
Le due società hanno sottolineato anche recentemente la ferma volontà di proseguire nell’operazione.
Ma a quali prezzi? Questione decisiva in una fusione paritaria con i valori concordati prima dell’epidemia”.
Francesi spaventati dalla pandemia
A spaventare i francesi è stato probabilmente il timore delle ripercussioni dell’epidemia Covid 19 sui conti della società.
Anche se, “nel suo tentativo di rinegoziare i termini già concordati – spiega Exor – non ha mai fatto cenno all’esistenza di un sostanziale cambiamento peggiorativo, incluso il rischio pandemico, o a qualsiasi altro problema in PartnerRe, tali da spiegare il suo rifiuto a onorare i suoi impegni secondo i termini del Mou”.
“Tutti noi di Exor siamo felici di continuare il nostro viaggio insieme con ancora maggiore successo, realizzando ogni giorno quello che davvero è rilevante”, afferma il presidente di Exor, John Elkann, in una lettera ai dipendenti di PartnerRe.
Il consiglio di amministrazione ha quindi ribadito con fermezza che “una cessione di PartnerRe a condizioni inferiori rispetto a quelle stabilite nel Memorandum non riflette il valore della società”. (fonti Ansa e Repubblica)
