Le famiglie italiane spendono oltre 2 mila euro al mese: più di un quarto per la casa

Le spese per l’abitazione divora una parte sempre più consistente dei redditi delle famiglie italiane: è quanto emerge dal Rapporto sulla coesione sociale messo a punto dall’Istat, l’Inps e il ministero del Lavoro secondo il quale nel 2009 su 2.442 euro di spesa media per famiglia quasi 700 (il 28%) viene destinato alla voce casa mentre si riduce la percentuale delle spese per alimentare, abbigliamento, trasporti ma anche tabacco e tempo libero e cultura.

Il rapporto analizza anche nel dettaglio la quota delle famiglie che presentano sintomi di disagio economico segnalando che nel 2008 per il 39,4% delle famiglie italiane non era stato possibile concedersi neanche una settimana di vacanza lontano da casa (con punte del 60,5% nelle Isole).

Secondo l’indagine la spesa media del 2009 delle famiglie (2.442 euro) è diminuita di 43 euro (l’1,7%) rispetto al 2008 ed è stata assorbita per oltre il 50% da casa (28%), alimentari (18,9%) e combustibili e energia elettrica (5,5%).

Ma se per gli alimentari rispetto a 10 anni fa c’è stata una sostanziale stabilità (era al 18,6% nel 2000) per la casa la percentuale di spesa sul totale è aumentata di quasi sei punti (dal 22,3% al 28% con un balzo di 1,1 punti nell’ultimo anno).

Per l’abbigliamento si spende meno (dal 6,6% del totale nel 2000 al 5,8% del 2009) mentre combustibili e energia elettrica passano dal 4,6% del totale al 5,5%. I trasporti pesano di meno sui redditi delle famiglie (dal 15,3% del 2000 al 13,8% del 2009 con un calo di 0,5 punti nell’ultimo anno) mentre si è stretta la cinghia anche sul tempo libero e la cultura (dal 5,3% di 10 anni fa al 4,2% del 2009) ma anche sull’istruzione (era all’1,3% del totale nel 2000, e’ all’1%% oggi).

Per le comunicazioni la percentuale di spesa è in lieve calo nonostante il boom di telefonini e pc (dal 2,3% del totale nel 2000 al 2% attuale) anche a causa delle riduzioni di prezzo su questi beni e servizi mentre per la voce “altri beni e servizi” la percentuale diminuisce lievemente dall’11,4% all’11%.

Il dato sulla spesa media per famiglia è naturalmente quello ”del pollo” di Trilussa (ci sarà una famiglia che ne mangia due e una che non ne mangia nessuno) e quindi va integrato con i dettagli su quei nuclei che presentano sintomi di disagio economico.

Se quasi il 40% del totale deve escludere completamente l’ipotesi di una settimana di vacanza lontano da casa c’è anche il 7,7% delle famiglie (dal 6,7% del 2007) che nel 2008 non si è potuta permettere almeno una volta di fare un pasto di carne, pesce o pollo ogni due giorni (il 13,3% del totale nelle Isole).

Circa il 32% delle famiglie – segnala il Rapporto – ”non sarebbe in grado di fare fronte a una spesa inaspettata” (il 47,7% nelle Isole) mentre il 17,3% arriva a fine mese ”con molte difficoltà”.

Secondo il Rapporto la popolazione ”in condizione di deprivazione materiale” nel 2008 era pari a 4.494.000 persone (il 7,5% della popolazione) con una percentuale inferiore nell’Ue a 27 solo a quella di Grecia (11,2%) e Portogallo (9,7%). Rispetto al 2007 le persone in queste condizioni sono aumentate di oltre 450.000 unità.

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