Fase 2 c'è ma non si vede. Riaperto il 72% delle attività, ma solo 1 italiano su 3 ci va Fase 2 c'è ma non si vede. Riaperto il 72% delle attività, ma solo 1 italiano su 3 ci va

Fase 2 negozi, c’è ma non si vede. Riaperto il 72% delle attività, ma solo 1 italiano su 3 ci va

ROMA – Fase 2 c’è ma non si vede. Il 72% delle imprese infatti è già ripartito, ma ad oggi solo il 29% degli italiani (uno su tre) è tornato a servirsi delle attività che hanno riaperto per acquistare prodotti o servizi.

Il weekend, però, potrebbe segnare un’accelerazione: il 26% dei consumatori progetta acquisti proprio per questo fine settimana, il primo del dopo-lockdown.

È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG con Confesercenti su consumatori ed imprese.

L’ancora ridotto movimento dei clienti – è uno dei dati emersi – ha inciso pesantemente sui ricavi della maggior parte delle attività in questi primi giorni di ripartenza.

Complessivamente, il 68% di chi ha riaperto ammette di aver lavorato fino ad ora in perdita, di questi quasi la metà (37%) segnala vendite più che dimezzate rispetto alla normalità. Più in difficoltà ristoranti, trattorie e pizzerie.

Scuola e fase 2, i nodi da sciogliere.

Assunzione dei professori precari, didattica a distanza o rientro in classe in sicurezza, esame di maturità in presenza, centri estivi, ristrutturazione degli istituti scolastici per la maggior parte inadeguati e fatiscenti.

Sono questi i nodi ancora aperti sulla scuola al tempo del coronavirus che il governo fatica a risolvere, tra proteste e programmi.

Prof precari

È uno dei temi più complessi da sciogliere a livello politico. La ministra Azzolina ha confermato il concorso straordinario per i docenti delle scuole secondarie superiori, previsto per agosto, ma la maggioranza è spaccata su questo punto.

In particolare Pd e Leu sottolineano che i precari hanno già mostrato sul campo il loro valore e chiedono al governo di stabilizzarli snellendo le procedure del concorso e privilegiando invece titoli, servizio e prova orale finale.

La ministra ha messo sul piatto una proposta di mediazione: una clausola di emergenza da far scattare nell’eventualità di un ritorno della pandemia che renda impossibile lo svolgimento della prova.

In quel caso, ci sarebbe l’assunzione a tempo determinato per i docenti e poi una prova scritta durante l’anno.

Esami di Maturità

Si è deciso che si svolgeranno in presenza a partire dal 17 giugno con tutti i commissari interni e un presidente di commissione esterno.

Ma c’è il problema della scarsa adesione dei presidi per il ruolo di commissario esterno, per timori legati al rischio di contagio.

In questo senso gli uffici scolastici regionali stanno fortemente incitando i presidi a fare la domanda.

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