NEW YORK – Le rassicurazioni di Ben Bernanke, presidente della Fed, tirano la Borsa di Wall Street, che chiude la seduta del 18 luglio segnando nuovi record positivi per gli indici Dow Jones, S&P500 e Nasdaq.
Una giornata di guadagno, con l’agenzia di rating Moody’s che rivede da “negativo” a “stabile” l’outlook sugli Stati Uniti.
Wall Street ha chiuso la seduta con un nuovo record del Dow Jones e dell’indice S&P500. Entrambi guadagnano lo 0,50%, il primo a 15.548,54 punti, il secondo a 1.689,37 punti. Bene anche il Nasdaq che guadagna lo 0,04% a 3.611,28 punti.
“Non abbiamo cambiato la nostra politica e non stiamo andando verso alcuna stretta”, ha dichiarato Bernanle lanciando un segnale più che rassicurante ai mercati, ribadendo come la Federal Reserve continuerà a sostenere la ripresa di un’economia Usa ”ancora al di sotto de suo potenziale”. E continuerà a portare avanti una politica monetaria ”ampiamente accomodante nel prossimo futuro”.
Le Borse volano, con l’Europa che chiude un’altra giornata molto positiva e Wall Street ancora una volta da primato. Mentre il banchiere centrale risponde alle domande del Congresso, infatti, al New York Stock Exchange l’indice S&P500, quello che misura l’andamento delle 500 aziende più ricche, tocca i massimi livelli di tutti i tempi, superando la capitalizzazione record di 15.000 miliardi di dollari.
Se l’obiettivo della due giorni di audizione parlamentare era dunque quello di tranquillizzare i mercati, che avevano reagito male all’ipotesi di una imminente riduzione nell’acquisto di titoli da parte della Fed, Bernanke è riuscito a centrarlo in pieno. Il banchiere ha difeso e sottolineato l’importanza del ‘Quantitative Easing’, il programma attraverso il quale la Fed acquista ogni mese bond per 85 miliardi di dollari: ”Ha un evidente impatto positivo sulla creazione di posti di lavoro e ha dato una sferzata all’economia americana in tempi difficili”. Per ora, quindi, di smantellarlo non se ne parla.
Ed è ”troppo presto”, ha aggiunto il banchiere centrale, per dire quando la Fed comincerà a tornare indietro sui suoi passi, e ad uscire da quelle misure di stimolo messe in campo per favorire la ripresa, compresa la decisione di tenere i tassi ai minimi storici. Come aveva già spiegato nel primo giorno di audizione, dipenderà dagli sviluppi sul fronte della crescita e del mercato del lavoro.
Gli investitori si sentono sollevati, e regalano un’altra giornata da ricordare a tutte le principali piazze finanziarie mondiali, trascinate soprattutto dai titoli delle banche. Milano anche il 18 luglio si conferma ‘regina’, con l’indice Ftse Mib che chiude guadagnando il 2,28%. Bene anche il Cac di Parigi che sale dell’1,44%, il Dax di Francoforte dell’1% e l’Ibex di Madrid dell’1,85%.
La giornata è stata segnata non solo dalle parole del numero uno della Fed, ma anche da quelle arrivate dai vertici della Bce, che si dicono pronti ad attivare lo ‘scudo’ anti-spread annunciato a settembre, difendendo anche il ruolo che il Fondo Monetario Internazionale giocherà nei salvataggi.
Il consiglio direttivo presieduto da Mario Draghi, poi, ha deciso di incentivare le banche a ‘cartolarizzare ‘ i loro prestiti alle imprese, impacchettandoli e trasformandoli in titoli garantiti da credito, gli ‘Abs’, così’ da liberare capitale da prestare. Questo in un piano che guarda soprattutto al ‘credit crunch’ in Italia e in Spagna.
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