Federalismo fiscale, dalla tassa di soggiorno alla cedolare: tutte le novità

Pubblicato il 13 Gennaio 2011 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA

Una tassa di soggiorno per consentire ai Comuni di fare cassa; un’aliquota distinta per i canoni concordati e liberi della cedolare secca sugli affitti per dare un piccolo vantaggio fiscale agli inquilini; la compartecipazione dei municipi all’Irpef. Sono queste alcune delle principali novità alle quali, secondo le indiscrezioni, il ministro Roberto Calderoli starebbe lavorando per andare incontro alle richieste delle opposizioni e dei sindaci sul decreto del federalismo fiscale riguardante il fisco comunale.

Il ‘nuovo’ testo dovrebbe essere presentato da Calderoli martedì prossimo nella commissione bicamerale sul federalismo. Ecco, in pillole, i punti sui quali i tecnici sono al lavoro:

TASSA SOGGIORNO – Come avvenuto per la capitale i Comuni avranno la possibilità di introdurre una imposta di soggiorno. A Roma dal primo gennaio di quest’anno i turisti pagano un contributo che va da 1 a 3 euro a seconda della struttura nella quale pernottano. La misura e’ chiaramente di interesse per i sindaci ma dalle opposizioni si sottolinea che non appartiene alla logica della responsabilizzazione degli amministratori locali visto che viene pagata da non residenti. Il Pd propone di finalizzarla al settore turistico.

CEDOLARE A DOPPIA ALIQUOTA – Resterebbe al 20% l’aliquota della cedolare secca sugli affitti per i canoni concordati, mentre salirebbe di tre punti, al 23% quella per quelli liberi. Quel 3% in più andrebbe a dare un vantaggio fiscale per gli inquilini come detrazione. Si tratta di una cifra intorno ai 300 euro l’anno. Calderoli ha anche parlato della possibilita’ di un’aliquota progressiva per non favorire solo i grandi proprietari. Il ministro ha anticipato che e’ allo studio anche qualcosa per le famiglie. L’Udc propone la piena deducibilita’ del canone di affitto per le coppie sotto i 35 anni con un reddito massimo di 28 mila euro.

COMPARTECIPAZIONE IRPEF – Ai Comuni verra’ data la compartecipazione all’Irpef per una cifra che si aggira sui 4 miliardi. Ai municipi, inoltre, potrebbe essere data la possibilita’, come previsto per le regioni, di un innalzamento dell’addizionale.

IMPOSTA TRASFERIMENTI PROPRIETA’ – Cambiera’ l’imposta sui trasferimenti di proprieta’ che passera’ dal 4 al 2% per la prima casa e dal 10 all’8% per la seconda casa.

STRETTA SU CASE ABUSIVE – Si parla di 2 milioni di immobili. Chi non denuncia entro febbraio dovra’ pagare anche la tassa di registro che andrà ai Comuni.

NORMA ANTI-‘FURBI PRIMA CASA’ – Ci sarà una stretta sui ‘furbi’ che intestano la seconda casa a figli e parenti assimilandola a una prima. Verranno tassati con una aliquota da stabilire.

COMUNI TURISTICI – Per evitare di avvantaggiare i Comuni turistici che hanno gli introiti dell’Ici sulle seconde case, solo una parte della tassa sui trasferimenti andra’ ai sindaci in modo da limitare l’utilizzo del fondo di riequilibrio.

TARSU – Il governo si sarebbe impegnato a rivederla in un successivo decreto. IMU – Non sono previste novita’ sulla base imponibile dell’imposta municipale unica che le opposizioni chiedono di rivedere. Il Pd propone di istituire un’imposta che venga pagata da tutti i residenti per tutti i servizi non tariffati. Il senatore di Fli Mario Baldassarri suggerisce, invece, di reintrodurre una tassazione sulla casa e renderla detraibile dall’Irpef.