Purtroppo non è così insolito incorrere in un fermo amministrativo dell’auto dopo un mancato pagamento, ma esistono soluzioni al problema.
Si stima che circa mezzo milione di veicoli subisca ogni anno un fermo amministrativo a causa di mancati pagamenti di tributi, multe o altre somme dovute… La misura è dunque comune e in moltissimi casi rivela un impatto abbastanza sconcertante sulla vita quotidiana. Il fermo amministrativo auto è un provvedimento che in pratica blocca la possibilità di utilizzare un veicolo intestato a una persona con debiti non saldati.
Di norma, l’ente creditore che può applicare un fermo di questo tipo è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, cioè l’ex Equitalia. Ma capita che il fermo dipenda anche da iniziative di riscossione di Comuni e Regioni per tasse locali non pagate. Per esempio il bollo auto o le multe stradali.
Dal punto di vista normativo, prima di procedere con il fermo, il debitore deve ricevere quindi una cartella esattoriale. Il documento deve specificare l’importo dovuto. A partire da quel momento, il debitore ha sessanta giorni di tempo per saldare il sospeso o presentare ricorso. E se il pagamento non avviene per tempo, l’ente di riscossione deve inviare un preavviso di fermo amministrativo.
Con il preavviso, si concedono altri trenta giorni per il pagamento. Dopodiché il fermo verrà iscritto automaticamente sul veicolo. L’ente procede così a iscrivere il fermo amministrativo al PRA, il pubblico registro automobilistico. Fatto ciò, il veicolo non può più circolare né essere venduto o demolito, fino alla risoluzione del debito.
Meglio non farsi venire strane idee in testa: se l’auto è in fermo amministrativo (anche se non vengono mai applicate delle ganasce bloccaruote), non è proprio il caso di circolare. Una trasgressione determinerebbe una violazione del codice della strada e comporterebbe gravi conseguenze. Se si viene fermati durante un controllo, si rischia una multa che può variare da 1.984 a 7.937 euro. Oltre, ovviamente, al sequestro del veicolo.
Cosa fare, dunque, per risolvere il fermo amministrativo e tornare a usufruire liberamente dell’auto? La via più diretta per liberarsi del fermo è il pagamento completo del debito. Appena saldato l’importo dovuto, infatti, l’ente creditore dovrebbe provvedere a rimuovere il fermo amministrativo. Non immediatamente, però: la pratica può richiedere alcuni giorni.
Se non è possibile pagare tutto l’importo in una sola volta, si può sempre richiedere una rateizzazione. L’AdE permette di suddividere il debito in rate e di sbloccare il veicolo dopo il pagamento della prima rata. Invece, se si ritiene che il fermo sia stato applicato in maniera illegittima o per un errore, si può anche presentare un ricorso.
Una volta pagato il debito o avviata la rateizzazione, conviene verificare che il fermo amministrativo sia stato effettivamente rimosso dal PRA. In simili circostanze non è mai consigliabile fidarsi troppo. Prima di riprendere l’auto e rimetterla in circolazione, è meglio aver prima ottenuto conferma della cancellazione.