TORINO – Ferrari balla da sola: sarà scorporata da Fca e verrà quotata in Borsa. L’annuncio arriva il 29 ottobre e Sergio Marchionne spiega: quanto vale lo dirà il mercato. L’ad però è ottimista:
“Abbiamo una stima interna del valore di Ferrari ma sarà il mercato a darne una valutazione. Credo ne saremo positivamente sorpresi”.
Marchionne su Ferrari punta per un rilancio a 360°
“Dobbiamo tornare a sbaragliare la concorrenza e dobbiamo farlo in fretta”.
“Costi quel che costi, possiamo anche sbagliare, ma non abbiamo nulla da perdere. Dunque, prendiamoci qualche rischio – le parole usate dal nuovo presidente della Ferrari, subentrato appena 3 giorni fa a Luca Cordero di Montezemolo -. Si dice sempre che lo sport motoristico non è una scienza esatta, che diversi fattori influenzano le prestazioni. Poi vado a Monza e vedo che tra le prime sei vetture non ci sono Ferrari o auto motorizzate Ferrari. E la pressione del sangue mi sale”.
“Posso accettare un periodo di sfortuna ma non può diventare un elemento strutturale di questo marchio – ha aggiunto Marchionne -. La Formula Uno resterà obiettivo primario della Ferrari perché una Ferrari che non vince non è una Ferrari. I risultati economici da soli non bastano, bisogna tornare a vincere. E negli ultimi sei anni abbiamo sofferto l’inferno nonostante avessimo i migliori piloti. Sono tremendamente deluso, e questa situazione va avanti da troppo tempo”.
Lo scorporo. La separazione verrà effettuata con un’offerta pubblica di una parte della partecipazione di Fca in Ferrari pari al 10%. La rimanente partecipazione di Fca in Ferrari sarà distribuita agli azionisti di Fca.
La decisione – spiega la società – rientra nell’ambito di un piano per la realizzazione di una struttura di capitale appropriata a sostenere lo sviluppo di lungo termine del Gruppo. Una trasformazione che avverrà in tempi relativamente brevi visto che il consiglio ha autorizzato il management ad intraprendere le azioni necessarie a completare queste operazioni nel 2015.
Un’operazione, comunque, ancora da definire nei dettagli. Di certo, per esempio, c’è che Ferrari verrà quotata in Borsa negli Stati Uniti e in un altro mercato europeo. Quale, al momento, non è dato saperlo.
Il cda di Fca ha dato il via libera a un convertendo da un ammontare nominale complessivo sino a 2,5 miliardi di dollari Usa di obbligazioni a conversione obbligatoria mediante un’offerta registrata presso la Sec e rivolta a investitori istituzionali statunitensi e internazionali
Fca intanto ha annunciato i risultati del terzo trimestre: migliorano fatturato e utili operativi e per l’intero anno sono stati confermati i target, ma con un netto aumento del debito.