Alle Ferrovie dello Stato Moretti ha voluto una security da record. Ma con scarsi successi

Mauro Moretti

Da quando Mauro Moretti è amministratore delegato delle Ferrovie delo Stato è aumentato esponenzialmente il numero di addetti all’intelligence, toccando quotia 500 addetti. Praticamente, nessuna azienda italiana oggi ha un servizio security del genere. Un esercito che costa circa 20 milioni di euro l’anno. In buona parte pubblici.

Ma a che serve un’intelligence così raffinata? Non a scoprire le ruberie interne, evidentemente. Il servizio segreto non ha infatti impedito che avvenissero movimenti sospetti: un’inchiesta di giugno ha infatti portato alla luce uno degli episodi più gravi di malversazione interna. Al centro dell’inchiesta gli appalti per la manutenzione delle carrozze Trenitalia gestiti, secondo l’accusa, da una “cricca” di dirigenti che faceva capo a Raffele Arena, uno degli uomini più vicini a Moretti.

La cosa curiosa è che alcuni rapporti e note interne avevano avvertito delle “ruberie” portate avanti da Arena, ruberie che non si sono fermate nemmeno quando Arena venne licenziato. Tutto è andato avanti per anni. Scrivono i magistrati che hanno disposto, due mesi fa, l’arresto di Arena: le segnalazioni e il licenziamento, “non hanno impedito a Arena di proseguire nella perpetrazione della sua ben congegnata attività delittuosa”.

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