Fiat – Chrysler: Marchionne arriva negli Usa pronto a ricevere Obama

Sergio Marchionne arriva negli Usa, dopo l’ultimatum lanciato sugli investimenti e la nascita della newco Fabbrica Italia Pomigliano. E si prepara alla visita del presidente americano Barack Obama che, lo scorso anno, gli ha affidato Chrysler, la piu’ piccola delle sorelle di Detroit.

L’appuntamento e’ fissato per venerdi’, quando Obama sbarchera’ nell’impianto Chrylser di Jefferson North, quello in cui viene prodotta la Jeep Grand Cherokee dal 1992, ovvero dal suo lancio sul mercato. E anche il nuovo modello della Grand Cherokee, il primo tutto italiano firmato dal Lingotto e auto simbolo della rinascita di Chrysler, non sara’ da meno: per adeguare lo stabilimento alla prima vettura dell’era Fiat-Chrysler sono stati effettuati investimenti per 700 milioni di dollari.

L’avvio della produzione della nuova Jeep Grand Cherokee 2011, il cui primo esemplare e’ uscito dalla catena di montaggio nel maggio scorso, ha comportato l’introduzione di un secondo turno di lavoro e un raddoppio del numero degli occupati nell’impianto, da 1.520 a circa 2.837 dipendenti. Nella capitale dell’auto Obama salutera’ il ritorno e la ”rinascita” di Chrysler e General Motors (sempre domani si fermera’ anche nello stabilimento Gm di Hamtramck, dove viene prodotta la Volt) e di tutta l’industria dell’auto americana.

Per la prima volta dal 2004 – si legge in un rapporto della Casa Bianca -, tutte e tre le case di Detroit hanno archiviato il primo trimestre con un utile operativo. A testimoniare i progressi oltre le attese anche l’andamento dell’occupazione: dalla meta’ del 2009 l’industria automobilistica ha creato 55.000 posti di lavoro, a fronte dei 344.000 persi nell’anno che ha preceduto l’uscita dalla bancarotta di Chrysler e Gm. Gli investimenti effettuati hanno consentito – aggiunge il rapporto – agli Stati Uniti di assumere la leadership nella produzione dei veicoli del 21/o secolo. Dopo la tappa a Detroit per Chrysler e Gm, Obama visistera’, il prossimo 5 agosto, anche l’impianto nell’Illinois di Ford, l’unica casa automobilistica a non aver ricevuto aiuti e i cui risultati trimestrali hanno evidenziato un utile di 2,6 miliardi di dollari.

Un risultato di cui, scherzando con l’a.d. di Ford Alan Mullaly, Marchionne si e’ detto ”geloso e invidioso”. Chrysler comunichera’ i risultati del secondo trimestre il 9 agosto prossimo, dopo aver chiuso i primi tre mesi dell’anno con un risultato utile operativo di circa 143 milioni di dollari e un flusso di cassa positivo per 1.490 milioni. Le perdite si sono attestate a 197 milioni di dollari. I ricavi aumentano del 3% rispetto alla fine del 2009. Di passi avanti Chrysler e Gm ne hanno fatti molti dallo scorso anno, con la casa guidata da Ed Whitacre che gia’ guarda all’ipo, per la quale presentera’ domanda nella settimana del 16 agosto. Chrysler potrebbe sbarcare nuovamente in Borsa nel 2011: Chrysler guardera’ attentamente – ha osservato Marchionne nei giorni scorsi – alla vendita di titoli di Gm.

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