TORINO – Notizie non buone per la Fiat: il gruppo ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 358 milioni, contro un consensus di 370 milioni, ma il risultato tiene conto anche della Chrysler, senza la quale si rileva una perdita di 246 milioni, rispetto all’utile di 1,38 miliardi del secondo trimestre 2011, che beneficiava di circa un miliardo di valutazione della quota detenuta nella casa Usa.
I ricavi trimestrali erano pari a 21,5 miliardi (-7,5% a 9,2 miliardi per Fiat esclusa Chrysler rispetto all’anno prima) e la liquidità disponibile è migliorata a 22,7 miliardi (da 21,4 miliardi a fine marzo 2012). L’indebitamento netto industriale a fine giugno si è inoltre collocato a 5,4 miliardi, in calo di oltre 0,3 miliardi rispetto al secondo trimestre 2011.
Dati non confortanti per la Fiat, che infatti perde in Borsa dopo la diffusione dei conti. Le azioni del Lingotto perdono il 4,5% a 3,99 euro. Pesa il dato sull’utile del trimestre al netto della quota di pertinenza di terzi: il risultato è stato di 103 milioni contro gli 1.308 milioni del 2011, ben al di sotto dei 258 milioni attesi dagli analisti.