Fiat, il riassetto divide i sindacati

TORINO, 29 LUG – La nuova organizzazione di vertice del gruppo Fiat-Chrysler divide i sindacati. Per la Fiom e' la conferma che ''l'interesse principale e' sempre piu' verso gli Stati Uniti'', mentre Fim, Uilm, Fismic e Ugl non vedono alcun disimpegno, ma sottolineano la necessita' che il Lingotto vada avanti con gli investimenti previsti da Fabbrica Italia e congelati da Sergio Marchionne.

''La squadra annunciata – afferma il leader della Fiom, Maurizio Landini – conferma che la testa e' in Usa e in Brasile. L'Italia rischia di diventare una provincia dell'impero. Lo stesso scorporo dell'Auto andava in quella direzione. Nonostante il mercato europeo sia quello in maggiori difficolta', necessiti di investimenti e nuovi modelli, Marchionne sceglie di mantenere il ruolo di responsabile del Nord America. Questo dovrebbe preoccupare tutti, dovrebbero riflettere quelli che hanno steso tappeti rossi su qualunque dichiarazione la Fiat facesse''.

''Chiacchiere, fantasie estive'', le definisce il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, secondo il quale ''l'Europa e' il cuore del gruppo, l'Italia il cuore del cuore. L'unica cosa che preoccupa e' la sospensione degli investimenti nel nostro Paese''. ''Non vorrei – dice Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim – che, in questa Italia cosi' storta, coloro che finora lo hanno criticato adesso accusino Marchionne di disimpegno. Giudicheremo la nuova squadra alla prova dei fatti. Quello che serve e' nuovi modelli per l'Europa e il rafforzamento degli investimenti di Fabbrica Italia. Dobbiamo persuaderlo, non si puo' fermarsi a meta' strada''.

Il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, chiede al gruppo ''di continuare ad investire in Italia e dare un segno tangibile di buona volonta' elargendo il premio di risultato che aspettano i dipendenti''.

Continua, intanto, la protesta a Termini Imerese, dopo il nulla di fatto di ieri al ministero e in Valle Ufita (Avellino), dove la Fiat ha deciso di chiudere lo stabilimento Irisbus: 40 sindaci irpini, consiglieri regionali e il vice-presidente della Regione Campania Giuseppe De Mita hanno partecipato a un'assemblea davanti alla fabbrica, in cui sono state proposte le dimissioni di tutti i rappresentanti delle istituzioni irpine.

Un segnale positivo arriva invece dalla Cnh di San Mauro Torinese, dove sono stati assunti 15 lavoratori con contratto a termine.

Gestione cookie