Fiat, Epifani attacca sui licenziamenti: “Pretesti per intimorire i lavoratori. E’ ritorsione”

Guglielmo Epifani

Mentre il Consiglio di amministrazione Fiat annuncia un piano per lo scorporo dell’auto il segretario generale della Cgil accende la polemica sui licenziamenti degli ultimi giorni.

Per Epifani, la catena di licenziamenti, l’ultimo dei quali il 20 luglio a Termoli ”è uno stillicidio di atti contro il buon senso e contro ogni misura”. Di conseguenza, spiega il sindacalista,  ”è difficile non pensare ad un atto di ritorsione”.

”La mia impressione – aggiunge Epifani – è che adesso la Fiat usi qualsiasi pretesto pur di provare ad intimorire o colpire lavoratori e delegati. E questo mi sembra inaccettabile nell’Italia e nell’Europa di oggi”.

Il ricorso ai licenziamenti, secondo il leader della Cgil,  ”radicalizza lo scontro all’interno della Fiat proprio nel momento in cui la Fiat è impegnata in un piano di divisione societaria e di rilancio molto impegnativo. Un piano che richiederebbe il consenso di tutti, non lo scontro sociale”. Parlando a margine di un incontro presso la sede del sindacato Epifani aggiunge:  ”Io continuo ad insistere con Fiat perché metta fine a questa situazione, perche’ rifletta”.

Contro i licenziamenti della Fiat nei confronti di cinque operai, che hanno perso il lavoro nell’ultima settimana conclude Epifani ”dovremo ricorrere alla magistratura, perché si tratta di casi che non giustificano provvedimenti cosi’ forti”.

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