Fiat. Marchionne: "51% di Chrysler nell'anno"

TORINO 25 MAG La Fiat conqu – TORINO, 25 MAG – La Fiat conquistera' nel quarto trimestre dell'anno il controllo della Chrysler e potrebbe salire oltre il 51% prima della eventuale quotazione in Borsa. Poi, dopo il 2012, si fara' la fusione tra le due societa' ''perche' non ha senso tenerle separate'' e, gia' dal primo giugno, i conti saranno consolidati. Di ritorno dagli Stati Uniti, dove con sei anni di anticipo ha restituito il prestito da 7,6 miliardi di dollari ai governi americano e canadese, Sergio Marchionne indica con chiarezza la strada da seguire. E sul progetto Fabbrica Italia dice: ''Non ho cambiato idea''. Marchionne arriva con il presidente della Fiat, John Elkann, al Museo dell'Automobile di Torino, dove e' prevista la presentazione alla stampa estera della nuova Lancia Ypsilon. Entrambi indossano una spilla con la scritta 'Paid' (Pagato) e la data del 24 maggio 2011: ''e' l'orgoglio – spiegano – di avere raggiunto un risultato importante''. ''E' un bel messaggio anche per l'Italia. E' stato un successo collettivo'', sottolinea Elkann che parla di ''primo passo verso un'integrazione piu' forte tra Fiat e Chrysler''. Piazza Affari premia i titoli del Lingotto: le azioni crescono del 3,26% a 7,12 euro, tra scambi intensi che interessano circa il 2,5 per cento del capitale. Marchionne spiega che la quotazione della casa di Detroit dipende dal fondo Veba che ''vuole monetizzare la posizione in Chrysler'', mentre ''la Fiat ha un ruolo relativo''. Sui tempi non si sbilancia perche' legati alle condizioni di mercato. Nel frattempo, pero', il Lingotto puo' aumentare anche oltre il 51% la quota esercitando per esempio le call option sulle azioni del Tesoro (''piu' aspettiamo, piu' costa'', afferma Marchionne), mentre fino al primo luglio 2012 non ha il diritto di acquistare quote di Veba ''a meno che non siano disposti loro a vendere''. Non ci sono atti simbolici come quello americano in vista per l'Italia, ma nessuna marcia indietro sui venti miliardi di euro d'investimento previsti. ''L'impegno nostro c'e' ed e' forte – afferma Marchionne – ma non posso farcela da solo''. Poi, con tono seccato, aggiunge: ''Cosa volete dalla Fiat? Spiegatemelo. Abbiamo annunciato gli investimenti. Pomigliano sta partendo, su Mirafiori ci siamo messi d'accordo, adesso abbiamo risolto il problema della ex Bertone. Cosa volete? Non l'ho capito. Ci vuole tempo per fare le vetture''. ''Marchionne – replica il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi – non e' solo, ha potuto contare sul sindacato riformista e su un governo che ha condiviso il programma Fabbrica Italia. E, quindi, gli investimenti devono procedere''. Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ''e' una buona notizia che un'azienda storica come la Fiat diventi proprietaria, ormai maggioritaria, di un colosso vero e proprio come la Chrysler'', mentre Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom, invita ''il governo e l'Italia a riflettere sull'occasione mancata perche' anche qui la Fiat avrebbe potuto restituire un eventuale impegno pubblico che non c'e' stato''. La Uilm conferma la condivisione del progetto Fabbrica Italia ma ribadisce il proprio no alla chiusura del sito di Termini Imerese.

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