Fiat, anticipazioni sul piano Marchionne: la paura dei giovani e le speranze degli operai più anziani

Operai Fiat al lavoro

Il mondo sindacale e politico piemontese è preoccupato dopo le anticipazioni sul piano Fiat. “Torino rischia di diventare solo una boutique dell’auto”, dice Peverati della Uilm sulle colonne dell’edizione torinese di Repubblica. “Un piano inaccettabile”, è il commento di Giorgio Airaudo della Fiom. Speriamo che non sia questo il piano di Marchionne, concordano il segretario del Pd Gianfranco Morgando e il coordinatore del Pdl Enzo Ghigo. E Mercedes Bresso ricorda che la Regione ha pronti 50 milioni per i motori puliti “ma non accettiamo tagli”.

I commenti degli operai che lavorano nello stabilimento di Mirafiori sono diverse, come diversa è l’età. I giovani hanno la paura di perdere il posto, gli anziani si fregano le mani al pensiero di scivolare verso la pensione.

“Io ho 44 anni e sono tra i più giovani. Tantissimi lì dentro hanno 55 anni e non vedono l’ora di andarsene – dice una donna di nome Rosanna – Probabilmente Marchionne non ha insistito sugli incentivi perché vuole la mobilità per poter smobilitare l’azienda”.

Salvatore Mamone, 31 anni di anzianità lavorativa, è uno di quelli che incrocia le dita: “Sono preoccupato per i giovani, ma – ammette – personalmente spero nello scivolo. Anche perché ora che non ci sono più gli incentivi ci aspettano periodi di cassa integrazione, mentre con l’incentivo all’uscita e la mobilità non hai sbalzi di reddito che poi vanno a gravare sul conteggio della pensione”.

Mohamadou Thiam è l’altra faccia della medaglia: “Mi occupo dei paraurti, ma per una ditta esterna, e questi tagli mi spaventano. Già ora prendo 900 euro al mese e mi bastano a malapena. Ho moglie e figlia”.

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