Il Coordinamento nazionale Fiat della Fiom ribadisce “la volontà di trattare sulle condizioni atte a garantire il rilancio di Pomigliano e la produzione di 300.000 auto all’anno” e giudica ” non accettabile la scelta di chiudere Termini Imerese”.
Il Coordinamento respinge “la pretesa della Fiat, espressa con chiarezza nel documento proposto dall’azienda, di condizionare la vertenza di Pomigliano con richieste inaccettabili di deroghe al Contratto nazionale, alle leggi dello Stato e di violazione della stessa Costituzione in materia di diritto di sciopero”. Intanto è saltata la riunione unitaria delle rsu di Pomigliano che si sarebbe dovuta tenere oggi pomeriggio. E’ in corso, al suo posto, una riunione delle segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic.
“Queste posizioni della Fiat – spiega la Fiom – non hanno niente a che vedere con le esigenze industriali di produttività e di utilizzo degli impianti, su cui confermiamo la nostra disponibilità al negoziato, ma sono rivolte a colpire i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori, compreso quello di contrattare collettivamente le condizioni di lavoro. Il Coordinamento Fiom del gruppo considera inaccettabile e da contrastare la volontà della Fiat di derogare il Contratto nazionale e le leggi dello Stato, perché ciò determinerebbe l’affermazione di una gestione unilaterale e di un comando dell’impresa sulle condizioni di lavoro, modificando in peggio tutti gli accordi esistenti nel Gruppo. E’ pertanto necessario coinvolgere, con assemblee, tutti i lavoratori e le lavoratici del gruppo”.