Fiat, Airaudo: “Rispetto per il sì. Ma il voto non è stato libero”

Giorgio Airaudo

”I lavoratori che hanno votato sì hanno la stessa dignità di quelli del no, non sono certo stati vigliacchi, e molti di loro hanno espresso la loro opinione con legittima convinzione. Ma se quel voto fosse stato davvero libero, io so chi avrebbe vinto”. A dirlo Giorgio Airaudo, responsabile del settore auto della Fiom.

Intervistato dal Corriere della Sera, Airaudo spiega che il voto rimargina la ferita, ”ancora aperta dopo trent’anni”, del 1980. ”I lavoratori che il 14 gennaio hanno votato sono gli stessi che dopo il 1980 hanno vissuto un abbandono totale. Proprio la marcia dei quarantamila chiude quella vicenda senza possibilità di replica da parte degli operai, completamente abbandonati dai loro sindacati. Le modalità di quella sconfitta – sottolinea – hanno generato tra gli operai di Mirafiori una diffidenza ormai storica nei confronti del sindacato”.

In quell’anno, prosegue, ”anche noi metalmeccanici della Cgil mollammo gli operai. Per la Fiom il referendum è stata l’occasione per saldare quel conto”. Nell’intervista Aiuraudo non si sbilancia sulla sua possibile candidatura con il Sel alle primarie di Torino: ”Sul tema dico solo che non vedrei male una forza politica che tra poteri forti e rappresentanze deboli sceglie le seconde”.

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