Fiat: una fabbrica in Caucaso? Sberbank insiste

MOSCA, 18 LUG – La Fiat, dopo il naufragio della joint venture con la russa Sollers, vorrebbe sbarcare nella zona di San Pietroburgo ma ci sarebbe un tentativo per dirottarla nel Caucaso del nord: lo rivela l'autorevole quotidiano Kommersant, sostenendo che l'ipotesi e' caldeggiata dalla Sberbank, alla quale la casa torinese avrebbe chiesto un credito per sviluppare il suo piano in Russia.

Secondo fonti del mercato automobilistico russo citate dal giornale, il Lingotto – che ha annunciato un investimento di 1,1 mld di dollari – avrebbe perso la possibilita' di costruire due impianti (uno per fabbricare 120 vetture l'anno e uno per la costruzione di motori) a Nizhni Novgorod, come emerso da indiscrezioni di stampa all'inizio di giugno: nella stessa citta', infatti, la locale Gaz ha gia' firmato accordi con General Motor e Volskwagen.

La Fiat, stando al Kommersant, avrebbe pensato all' alternativa sanpietroburghese, dove sono concentrate le grandi case automobilistiche straniere, come Toyota e Nissan. La Sberbank, per concedere il credito, starebbe cercando di convincere il Lingotto a investire nella Derways, che ha sede a Cherkessk, capitale della repubblica autonoma di Karacaievo-Cerkessia, e produce 100 mila auto all'anno per il mercato russo in joint-venture con le cinesi Liafan Group e Liaoling Sg Automotive Group. La Derways era tra i maggiori debitori di Sberbank, alla quale due anni fa ha ceduto il 51% delle sue azioni. Sberbank starebbe trattando anche con la coreana Hyundai.

Gli esperti consultati dal quotidiano sostengono che per la Fiat sarebbe piu' confortevole la localizzazione sanpietroburghese sul piano logistico.

La casa torinese, come tutte le maggiori aziende automobilistiche del mondo, ha deciso di approfittare delle recenti norme russe che prevedono incentivi ma anche vincoli produttivi per chi investe in questo settore: almeno 300 mila auto l'anno e una delocalizzazione produttiva pari al 60%. Il premier Vladimir Putin ha ribadito nei giorni scorsi che Mosca non cancellera' tali norme, come chiesto da Ue e Usa per l'ingresso della Russia nel Wto.

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