Fideuram ritorna in Borsa

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Fideuram si incammina di nuovo verso la Borsa, ed è in dirittura d’arrivo la cessione della banca depositaria a State Street.

Sono due dei punti caldi trattati il 15 dicembre scorso dai consigli di Intesa Sanpaolo, sia quello di gestione, presieduto da Enrico Salza, che quello di sorveglianza, presieduto da Giovanni Bazoli. Sull’altro dossier attualmente all’attenzione di Ca’ de Sass, quello relativo al gruppo del credito al consumo Delta, controllato dalla Banca di San Marino, i tempi sono lunghi, e la due diligence sul gruppo commissariato da Banca d’Italia e’ ancora in corso.

Un’occasione, per l’amministratore delegato Corrado Passera, per fare il punto sul complesso piano di valorizzazione da 10 miliardi degli asset non strategici. A partire da Fideuram per la quale, accertato il tramonto dell’opzione che avrebbe visto la controllata attiva nel risparmio gestito passare sotto il cappello della famiglia Agnelli tramite Exor, il percorso maestro è ora la Borsa: si parla di un valore prossimo a 2,5 miliardi e potrebbe esserci l’impegno di un alleato strategico.

Ma se per Exor sarebbe stata un’operazione onerosa, al punto da attenuare la «centralità» del Lingotto, la quotazione per Fideuram ha il sapore del «ritorno». Intesa Sanpaolo che ora, complice l’eredità della crisi internazionale, intende utilizzare Fideuram nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale alternativo alla sottoscrizione dei Tremonti-bond.

Passera ha però specificato oggi, 16 dicembnre, che «le cose si comunicano quando vengono decise», parlando della possibile collocazione in Borsa di Fideuram.

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