ROMA – Fiera Milano: 2014 transitorio, rilancio nel 2015. Il report di Alberto Nosari. C’è Fiera Milano, gruppo espositivo/congressuale milanese, all’esame della Lettera all’Investitore di questa settimana (leggi qui), il report online di Alberto Nosari, bilancio 2013 e prospetti per il 2014.
La società milanese è riuscita a contrastare una congiuntura che si conferma avversa, ma i conti si sono tinti di rosso anche se le iniziative predisposte dovrebbero riportare vigore a ricavi e redditività già dal prossimo anno, quando si svolgerà pure l’Expo 2015. In Borsa si respira così aria di riscatto, ma le criticità non sono superate e gli analisti latitano. “L’esercizio in corso sarà un anno di transizione, ma il 2015 sarà eccezionale perché accanto all’Expo e alle potenzialità implicite nelle innovazioni di prodotto e della crescita all’estero su cui stiamo lavorando alacremente, ci saranno pure gli effetti dell’anno dispari, quando sono presenti a calendario importanti manifestazioni direttamente organizzate”.
Nel 2014, prosegue Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, “la superficie espositiva sarà inferiore a quella del 2013, mentre nel 2015 ritorneranno le manifestazioni biennali e importanti fiere pluriennali, fra le quali Plast, Ipack-Ima, EMO ed ITMA, che si terrà a Milano dopo vent’anni”. L’esercizio in corso si conferma quindi complesso in quanto lo scenario congiunturale resta difficile e i risultati non dovrebbero discostarsi molto da quelli del 2013 e cioè ricavi nell’ordine dei 250 milioni con Ebitda leggermente positivo, mentre il conto economico dovrebbe chiudersi ancora in rosso, ma con una perdita decisamente più contenuta rispetto ai 16,6 milioni di euro dello scorso anno.
Il 2015 dovrebbe invece rappresentare l’esercizio del ritorno al di sopra dei 300 milioni di ricavi per il solo business fieristico, a cui si aggiungono i proventi dell’Expo, stimabili ben oltre i 70 milioni. I margini dovrebbero così crescere progressivamente sino a superare il 10% dei ricavi complessivi con un Ebitda che dovrebbe quindi varcare di slancio la soglia dei 40 milioni. Risultati resi possibili dalle numerose iniziative realizzate in questi anni sotto la guida di Pazzali per contrastare una congiuntura che si conferma avversa e ridare forza al polo milanese nell’ambito di un più generale riassetto del business fieristico nel nostro Paese.
Iniziative i cui effetti si espliciteranno appieno nei prossimi trimestri, ma presenti nei conti in esame e nell’andamento borsistico, ove Fiera Milano è stata una delle aziende che nel recente passato ha beneficiato pure dei flussi di liquidità rivenienti dal resto del mondo, ma in particolare dagli Usa. Il numero di analisti che segue il titolo resta però decisamente contenuto, e le loro visioni sono molto differenziate proprio perché esplicitano i diversi atteggiamenti nei confronti delle criticità che il gruppo deve affrontare. Elementi ben presenti nei piani predisposti, già attuati o ancora in fase di messa a terra da parte dello staff che affianca Pazzali al vertice del gruppo.