Ita- Lufthansa, finalmente c’è l’accordo per l’unione tra le due compagnie aeree. Dopo un weekend di trattative serrate in cui sono stati sistemati gli ultimi dettagli, il ministero dell’Economia italiano e il colosso dei cieli tedesco hanno siglato all’ultimo minuto utile l’intesa per le tanto sospirate nozze. L’accordo è stato inviato poi a Bruxelles entro la scadenza, che era fissata per le 23:59 dell’11 novembre.
Dopo la lite esplosa all’inizio della settimana scorsa per la richiesta di uno sconto sul prezzo che aveva fatto infuriare il Tesoro, la controparte tedesca alla fine ha rinunciato alla corsa al ribasso. “Le condizioni economiche previste” nel contratto dell’alleanza italo-tedesca siglato nel luglio 2023 “non hanno subito variazioni”, ha precisato poi il Mef in una nota in cui ha annunciato il tanto attesto accordo.
Adesso si aspetta “con fiducia” l‘approvazione definitiva della Commissione europea per procedere al closing. Un giudizio finale positivo che l’antitrust europeo è pronto a emettere senza ulteriori colpi di scena.
L’ultimo round di negoziati è ruotato intorno alla seconda tranche dell’investimento complessivo da 829 milioni di euro che il colosso tedesco guidato dall’inflessibile ceo Carsten Spohr è chiamato a versare per assumere il controllo della compagnia tricolore sorta dalle ceneri di Alitalia.
Il Mef e Lufthansa, nelle ultime ore hanno cercato di ripristinare la fiducia persa nei giorni scorsi: incassato il secco no italiano alla richiesta di uno sconto, i tedeschi hanno invertito la rotta per salvare un accordo strategico. Dapprima, riducendo le sue pretese sul prezzo e chiedendo, secondo fonti qualificate, un ribasso di meno di dieci milioni. E poi, stando alle ultime indicazioni trapelate, rinunciando a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita (la seconda rata dell’investimento) come ipotizzato in questi giorni e alla clausola di aggiustamento del prezzo.
A ricucire lo strappo è stata la squadra del direttore generale del Dipartimento dell’Economia al ministero e capo delle partecipate, Marcello Sala. Poco dopo le 23 il plico degli impegni (i cosiddetti remedies) per la tutela dell’equilibrio dei cieli è arrivato sul tavolo dell’antitrust Ue. Tra i documenti sono presenti come preannunciato anche i contratti firmati dai vettori rivali per garantire la concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici.
L’identikit delle concorrenti corrisponde ai nomi di easyJet per l’hub di Milano-Linate e le dieci rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale (con destinazione Germania, Belgio, Svizzera e Austria) e Air France e Iag (casa madre di British Airways e Iberia) per i lunghi collegamenti transoceanici tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto. Tutte soluzioni viste di buon occhio dall’Ue che, con tutta probabilità, darà il suo via libera finale entro la fine del mese.
Anche in questi giorni turbolenti a Bruxelles si è sempre continuato a predicare fiducia: il prezzo di cessione della newco non aveva infatti alcuna rilevanza agli occhi dei tecnici dell’antitrust, concentrati soltanto sul rispetto degli impegni messi a punto nell’assai ardua intesa politica raggiunta con Roma e Francoforte il 3 luglio.
Ora i tecnici della squadra antitrust di Margrethe Vestager si prenderanno qualche giorno per valutare il pacchetto e concedere, entro la fine di novembre, un via libera finale destinato a rappresentare uno degli ultimi atti dell’era Vestager. Subito dopo, sarà il tempo del closing con l‘ingresso di Lufthansa nel board di Ita: tutto, aveva già preannunciato nelle settimane scorse Spohr, lascia presagire che l’alleanza spiccherà il volo “all’inizio del 2025″.
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