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Financial Times: “Monti sotto il fuoco nemico mentre la crisi incalza”

di Daniela Lauria |6 Aprile 2012 20:57

Mario Monti (Lapresse)

NEW YORK – Secondo la stampa economica anglosassone le manovre del governo Monti si stanno rivelando solo recessive. L’ultimo in ordine di tempo è il Financial Times che titola apocalittico: “Monti sotto il fuoco nemico mentre la crisi incalza”. E aggiunge: “Mercati obbligazionari nervosi, sindacalisti militanti, dirigenti arrabbiati e anche una ondata di suicidi per colpa della recessione – colpiscono gli italiani – la crisi, faccia a faccia col governo tecnico di Mario Monti non mostra alcun segno di cedimento. A chiusura della peggiore settimana  per il primo ministro in carica da quando ha sostituito Silvio Berlusconi nel bel mezzo della crisi finanziaria nel mese di novembre, la principale federazione sindacale italiana ha confermato l’intenzione di portare avanti gli scioperi di protesta contro le riforme economiche del governo”. Così il Financial Times fa il punto della situazione. Tutt’altro giudizio rispetto a poco più di due settimane fa quando il quotidiano anglosassone titolava trionfante che: “Grazie a Monti Piazza Affari ha guadagnato il 18%”.

Scrive il Financial Times: “Piuttosto che sentirsi addolcita con le concessioni fatte dal Sig. Monti delle eventuali modifiche alle norme in materia di licenziamento di lavoratori per motivi economici, la signora Camusso ha detto chiaramente che il suo sindacato si sente piuttosto incoraggiato nella sua mobilitazione”.

Una marcia indietro alla quale ha senza dubbio contribuito la durissima reazione di Confindustria, alla quale aveva già dato voce internazionale Emma Marcegaglia, che ha definito il testo della riforma appena licenziato: ”Very bad”. Con queste due semplici parole il presidente di Confindustria aveva liquidato la riforma Monti-Fornero in una intervista allo stessi Financial Times. ”Il testo è pessimo, non è quello che avevamo concordato”, ha aggiunto.

Elsa Fornero, ministro del welfare e architetto delle riforme che hanno attraversato più di due mesi di negoziato con i sindacati e i datori di lavoro, l’ha definita una  reazione “isterica”.

“Tuttavia – scrive il Financial – esponenti d’affari di alto livello hanno dato sostegno al governo nel tentativo di appianare una spaccatura che potrebbe danneggiare la credibilità riconquistata dall’Italia sui mercati finanziari ancora nervosi”. E riporta le parole di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni che, secondo il giornale finanziario, “ha preso atto delle sensibilità storiche circa l’aspetto più controverso di un complesso pacchetto di riforme: l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori che protegge i lavoratori dal licenziamento. “Le persone sono morte per ottenere le disposizioni dell’articolo 18. E ‘stata una questione drammatica per questo paese “, ha detto. “Il risultato sull’articolo 18, probabilmente non ci farà ottenere il 100 per cento di quello che ci aspettavamo, ma allo stesso tempo, questo è un grande passo avanti, non un passo indietro”, ha detto al Financial Times, contraddicendo la signora Marcegaglia. “L’Italia non sarà domani come il Texas in termini di competitività del lavoro, ma ci siamo avvicinati all’Europa continentale”, ha aggiunto.

Conclude il Financial: “Come ammettono i funzionari governativi, la luna di miele del Commissario Monti è finitaTuttavia, la sua popolarità diminuita offusca ancora leader politici italiani, i loro partiti impantanato in scandali di corruzione, come illustrato dalle dimissioni di  giovedi di Umberto Bossi, veterano leader del partito della Lega Nord federalista che si era opposta alla nomina di Monti. Berlusconi ha anche ribadito che non si ricandiderà alle alte cariche”.

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