Finanziaria: una manovra da 9 miliardi

Pubblicato il 6 Dicembre 2009 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA

Da “light” la Finanziaria si è trasformata in un testo pesante. Un solo articolo per 250 commi che riscrivono integralmente gli articoli 2 e 3 del testo – recependo in tal modo gli emendamenti della maggioranza e quelli del governo – che raddoppiano le risorse fino a sfiorare i 9 miliardi.

Precisamente 8,88 miliardi, coperti per 3,7 miliardi dallo scudo fiscale, per 3,1 dalla norma sul Tfr e per il resto da rimodulazioni di spesa.

Le novità del maxi-emendamento del relatore Massimo Corsaro alla finanziaria 2010, depositato due sere fa alla commissione Bilancio della Camera riguardano diversi temi: il taglio del 20% obbligatorio, e non più facoltativo com’era nella precedente versione, del numero dei consiglieri comunali, mentre il numero massimo degli assessori sarà determinato in misura pari a un quarto di quello dei consiglieri.

Quanto agli assessori provinciali, il taglio è di un quinto rispetto al numero dei consiglieri. Il taglio dei contributi ordinari è fissato per le Province in 1 milione per il 2010, 5 milioni per il 2011 e 7 per il 2012. Per i Comuni, che dovranno tagliare difensori civici, circoscrizioni, direttori generali e consorzi per funzioni tra enti locali, la riduzione dei contributi è di 12, 86 e 118 milioni.

Nel provvedimento è stato inserito anche il decreto legge che ha tagliato di 20 punti l’acconto Irpef di novembre.  L’ufficio di presidenza ha fissato per le 20 di oggi, 6 dicembre, il termine per la presentazione dei subemendamenti e per questa sera l’avvio delle votazioni.

Seduta notturna fiume e poi, nel pomeriggio di domani, il voto finale. La palla passerà così all’aula dove con ogni probabilità il governo porrà la questione di fiducia sul testo della commissione, per evitare ulteriori intoppi.

La gestazione che ha portato alla stesura del maxi-emendamento del relatore è stata infatti molto complessa: di fatto la commissione Bilancio si è bloccata per l’intera settimana nell’attesa che i testi venissero primi scritti, poi armonizzati al loro interno e successivamente depositati con le opportune coperture.

Per gli italiani c’è il concreto pericolo di un aumento di Irap e Irpef in quelle regioni con i conti della sanità in rosso.

E intanto già si parla di un decreto legge, in arrivo a gennaio, che conterrà le misure rimaste fuori dalla manovra, come gli incentivi per l’auto, e altri settori in difficoltà, tra cui quello dei mobili. Forse in arrivo anche incentivi per l’acquisto di Pc e per il digitale terrestre.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta si dice d’accordo con la rinuncia a inserire in finanziaria gli sgravi per le banche che hanno sottoscritto la moratoria per i debiti delle piccole e medie imprese. «Non hanno dimostrato – sostiene – grande disponibilità, un po’ perché è su base volontaria e poi perché sono miopi ed egoiste». Secondo Brunetta, che ne ha parlato a Rtl, si tratta di un nodo cruciale dell’economia: le banche devono essere «meno egoiste» e non si possono dare sgravi «per una funzione che non viene attuata».