Finanziaria, via libera dal Cdm. Tremonti: “Ora politica dello sviluppo”: E nega le polemiche

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

Via libera dal Consiglio dei Ministri alla legge di stabilità, la vecchia finanziaria. La riunione è durata neppure mezz’ora, e ha visto l’accordo unanime di tutti i presenti.

Il Cdm ha svolto una ”discussione responsabile”, secondo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Tra i ministri – ha aggiunto Tremonti in conferenza stampa- c’è stata massima condivisione”.

”Questo documento riflette la contabilità in atto. Non opera e non introduce varianti rispetto a ciò che è stato deciso al luglio. Se ci saranno aggiustamenti, come sempre saranno gestiti con il provvedimento di fine anno”.

”Finita la legge di stabilità, lanciamo la politica dello sviluppo. Da oggi possiamo formalmente avviare la seconda fase” quella dello sviluppo, dopo la fase della stabilità di bilancio”, ha spiegato il ministro. L’Italia è ”il primo Paese che imposta una grande riforma fiscale”.

”Era impossibile presentare un provvedimento di sviluppo che non avesse la base della stabilità – ha aggiunto il ministro – Sarebbe stato non positivo e superficiale da parte del Governo. Il nostro impegno è per la stabilità e lo sviluppo. Il presupposto per lo sviluppo può essere solo la stabilità. Oggi abbiamo pensato alla stabilità, da domani lavoriamo sullo sviluppo”.

La legge di stabilità (com’è chiamata la nuova finanziaria), ha sottolineato Tremonti, ”è stata approvata in un tempo rapidissimo, con la giusta discussione, all’unanimità. Il governo ha posto l’ipotesi di fiducia”.

Riguardo ai fondi da destinare agli atenei, Tremonti ha annunciato: ”Per l’università faremo come per gli ammortizzatori sociali e cioè metteremo il massimo dei soldi possibili. E’ un impegno che abbiamo preso già 15 giorni fa”. ”Nel decreto di fine anno ci sarà certamente lo stanziamento”.

Rispetto alle polemiche di questi giorni Tremonti taglia corto e spiega: ”Ieri sera c’è stata un’ottima riunione nella quale si è chiarito tutto”. Riguardo invece all’ipotesi avanzata oggi dalla stampa di una lettera dello stesso Tremonti al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, nella quale lo stesso ministro avrebbe detto che l’assunzione di 9 mila ricercatori avrebbe messo a rischio la tenuta dei conti pubblici, Tremonti aggiunge: ”non conosco questa corrispondenza e confermo l’impegno al massimo stanziamento per l’università”.

Tremonti risponde anche alle accuse  degli ultimi giorni sull’importanza o meno della cultura: ”Ho una limitata dimestichezza con la cultura ma non l’ho mai considerata commestibile”, ha detto rispondendo con una battuta la polemica legata a un’indiscrezione che gli attribuiva, nei giorni scorsi, l’espressione ”la cultura non si mangia”. Il ministro ha insistito: ”Non l’ho mai detto, quelle parole non sono nel mio patrimonio culturale”.

Le richieste per la messa a punto della Finanziaria approvata dal Cdm erano ”tutte fondate”, ha detto lo stesso ministro, che ha però spiegato che il problema è ”l’equilibrio”. ”Non c’è stata una richiesta che non fosse fondata – dice Tremonti – ma il problema è la sintesi complessiva e l’equilibrio tra le varie richieste tutte meritevoli”.

Tremonti, spiega che il Governo ha ”già lavorato sulle misure per lo sviluppo. Ci stiamo ancora lavorando”. Al termine della riunione del Cdm il ministro ha elencato una serie di punti dai quali intende partire e sono: ”Il nucleare, la pubblica amministrazione, il Sud, la tematica dei rapporti sociali fino alla riforma fiscale”.

Si tratta di riforme che verranno presentate poi all’Ecofin e che dovranno essere ”coerenti con il piano di stabilita”’. Quindi ”avanziamo lungo la strada dello sviluppo e per fare questo raccoglieremo tutte le idee ma che pero’ dovranno essere realizzabili”.

Mercoledì prossimo, impegni permettendo, ci sarà il primo incontro per mettere a punto la richiesta di una delega al Parlamento per la riforma fiscale. ”Convocheremo le parti sociali e avvieremo i tavoli tecnici”, ha aggiunto Tremonti.

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