Fincantieri, maxi ordine da 1,1 mld di $: ma le navi verranno costruite all’estero

Fincantieri, maxi ordine da 1,1 mld di $: ma le navi verranno costruite all'estero
Giuseppe Bono (Ansa)

TRIESTE  – Fincantieri, attraverso la propria controllata norvegese Vard, si è aggiudicata un ordine dalle joint venture DOF Subsea-Technip per la realizzazione di 4 navi posatubi offshore. Il contratto ha un valore complessivo di 1,1 miliardi di dollari ed è il più importante acquisito finora da Vard e uno dei più importanti in assoluto in questo settore.

Le quattro navi sono posatubi e natanti di supporto alle costruzioni offshore . Due di esse saranno consegnate nel secondo e nel terzo trimestre 2016; verranno costruite nel cantiere rumeno di Tulcea e allestite in quello norvegese di Soviknes. Le altre due saranno realizzate nel cantiere brasiliano di Promar, e consegnate nell’ultimo trimestre 2016 e nel secondo del 2017. Il design delle nuove navi è stato sviluppato da Vard con DOF e Technip; l’equipaggiamento per la posa tubi sarà realizzato dall’olandese Huisman.

Il gruppo norvegese DOF Subsea è specializzato in ingegneria per l’industria sottomarina. Technip, multinazionale francese con 38.000 dipendenti, opera in 48 Paesi ed è leader mondiale nel settore energia, ha una flotta di navi specializzate per realizzare oleodotti e gasdotti e costruzioni sottomarine. La norvegese Vard, quotata a Singapore, è leader mondiale nella progettazione e costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore Support Vessel). Questo ordine ne rafforza la leadership come fornitore di unità grandi e complesse in questo comparto offshore, altamente tecnologico.

“Estrema soddisfazione e orgoglio” per “l’ordine record” nel settore offshore è il commento dell’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, alla commessa da 1,1 miliardi di dollari. Bono è convinto che anche in Italia “si potrebbe avviare un cluster in grado di competere sul mercato internazionale”. “L’offshore – ha spiegato l’ad Fincantieri – settore sul quale, anche grazie al supporto del nostro azionista, abbiamo deciso di puntare con determinazione nell’ottica della diversificazione, si conferma con grandi potenzialità e prospettive di investimento”.

“Anche in Italia – ha aggiunto – potendo contare su un campione della cantieristica come Fincantieri, su importanti operatori a livello mondiale nel comparto dell’oil & gas e su un network di piccole e medie aziende altamente specializzate, si potrebbe attivare proficuamente un cluster in grado di competere sul mercato internazionale con ricadute sull’economia italiana, per aumentare il valore aggiunto delle nostre industrie e quindi i loro margini, e ampliare la base occupazionale del Paese con competenze di altissimo livello”, ha concluso.

 

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