Finmeccanica, bilancio 2012: rosso di 828 mln e nuovo corso

ROMA – Finmeccanica, bilancio 2012: rosso di 828 mln e nuovo corsoFinmeccanica chiude il 2012 con una perdita molto ridotta rispetto al 2011 e punta all’utile per l’anno in corso, che non sarà ancora quello della “svolta” ma del consolidamento dei risultati, perché “non si fanno le cose dalla sera alla mattina”. Così l’amministratore delegato Alessandro Pansa, al termine del cda, presenta i conti del gruppo, alle prese con una ristrutturazione industriale che sta dando i risultati sperati e che ha riportato l’utile operativo (Ebita) in territorio positivo per 1,1 miliardi di euro.

Dopo l’annus horribilis 2011, quando il gruppo di aerospazio e difesa registrò una perdita pari a 2,3 miliardi, nel 2012 le cose sono andate, come promesso, decisamente meglio: la perdita si è ridotta a 786 milioni di euro e, senza gli ‘impairment’ (in sostanza la perdita di valore) di avviamenti relativi a Selex Es (155 milioni di euro) e Drs (993 milioni di euro) il risultato netto sarebbe stato addirittura positivo, per 362 milioni di euro. “Non è tutto oro quel che luccica”, ha infatti riconosciuto Pansa parlando proprio di queste due operazioni, sottolineando comunque la validità della ristrutturazione della stessa Selex e avvertendo che la controllata americana, che comunque non è in vendita, dovrà cominciare “a cercare sui mercati internazionali i ricavi e gli ordini in più che la riduzione del budget americano le toglie”.

Quanto al 2013, il gruppo prevede ricavi all’interno di una forchetta tra 16,7 e 17 miliardi di euro (quindi in lieve calo rispetto ai 17,2 del 2012), un Ebita adjusted di circa 1,1 miliardi e un free operating cash flow positivo per circa 100 milioni di euro. Nei budget, come ha svelato Pansa, è anche previsto il ritorno all’utile, mentre sull’eventuale distribuzione di un dividendo la decisione spetterà al cda. La ristrutturazione, ha fatto notare ancora Pansa, “ha tempi, modi e risultati non immediati, non veloci e non esaltanti, esattamente come deve essere un sano e serio processo di ristrutturazione”.

Nel 2012, ha infatti osservato, “Finmeccanica era un’azienda con aree di difficoltà profonde e numerose: il 2013 non rappresenta un anno di svolta, non potrebbe essere così, ma un anno in cui consolidiamo e incrementiamo i risultati del piano di ristrutturazione industriale che a suo tempo abbiamo varato”. La nuova Finmeccanica, insomma, sta prendendo forma, anche se non ci sono aggiornamenti su un capitolo importante come quello delle dismissioni.

Il gruppo parlerà a cose fatte e sembra difficile che vengano prese decisioni prima dell’insediamento di un nuovo governo: “Quando vi sarà un governo – ha sottolineato Pansa – sarà giusto, corretto e doveroso presentare le nostre valutazioni strategiche, le nostre condizioni economiche e finanziarie, i nostri andamenti operativi, proporre soluzioni e ricevere indicazioni”. Bocche cucite, infine, anche sul capitolo giudiziario: eventuali decisioni su azioni di responsabilità nei confronti degli ex manager coinvolti nelle inchieste verranno valutate solo quando i giudici avranno completato il loro lavoro.

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