Finmeccanica resiste nonostante la Libia: utile in calo del 22,4%

ROMA – Finmeccanica chiude il 2010 con un utile netto in calo del 22,4% a 557 milioni di euro e ricavi in crescita a 18,695 miliardi (+2,9%). Questi i principali risultati del bilancio approvato dal consiglio di amministrazione, che ha sottolineato come, ”pur nell’incertezza del mercato globale”, i dati mantengano e in alcuni casi superino le previsioni dichiarate al mercato. Un consiglio che non ha discusso del possibile congelamento della quota dei libici nel gruppo, ma al termine del quale i vertici hanno rassicurato sull’impatto ”limitato” della situazione del Nord Africa.

La flessione registrata nel 2010 dall’utile netto è stata determinata dal fatto che il 2009 aveva beneficiato di plusvalenze derivanti da cessioni di titoli e partecipazioni: infatti l’ebitda corretto è pari a 1,589 miliardi, in linea con quello del 2009. Per quanto riguarda gli altri indicatori dell’esercizio 2010, gli ordini salgono a 22,453 mld (+6,4%) trainati da elicotteri (+86,6%), spazio (+67%) e trasporti (+13,9%).

In crescita gli investimenti in ricerca e sviluppo (+2,4% a 2,03 miliardi), che costituiscono circa l’11% dei ricavi. In linea l’indebitamento finanziario netto (3,13 miliardi) che – ha indicato il condirettore generale Alessandro Pansa – ”dovrebbe scendere a fine 2011 sotto 2,5 miliardi”.

E per quest’anno, pur ispirandosi “a criteri di prudenza”, vista l’incertezza della ripresa, Finmeccanica conta di realizzare ricavi compresi fra i 18,3 e i 19 miliardi di euro, oltre a un margine operativo lordo corretto compreso fra i 1,53 e i 1,6 miliardi. Il consiglio non ha invece discusso della cessione della quota, che dovrebbe aggirarsi intorno al 45%, di Ansaldo energia al fondo Usa First reserve corporation: su questo, infatti, ha detto il presidente e ad Pier Francesco Guarguaglini, discuterà a breve un altro cda.

Non si è discusso nemmeno del congelamento della quota del 2,01% che la Libian investment autority detiene in Finmeccanica. Ma sulla Libia si sono soffermati i vertici del gruppo in conferenza stampa, fornendo messaggi di rassicurazione: l’impatto della Libia sui conti del gruppo, ”come direbbero gli analisti, è non ‘material”’, ha detto Pansa, spiegando che la quota rappresentata da Tripoli in termini di ricavi e’ tra 250 e 350 milioni, su ricavi complessivi per il 2011 di 18,3-19 miliardi.

”Quindi, nello scenario peggiore – ha sintetizzato – questi numeri non si fanno”. In vista dei rinnovi dei vertici di grandi societa’ pubbliche tra cui Finmeccanica, Guarguaglini ha ribadito di non essere preoccupato: ”Sono tranquillo, l’ho sempre detto. Quando avrò la proposta agirò di conseguenza”, ha detto, sottolineando anche che non ci sono divergenze tra lui e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. ”Tra me e il ministro ci sono chiacchierate abbastanza chiare. Io ho stima del ministro e credo che anche lui abbia stima di me”.

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