Pignoramento: cambiano i massimali, cosa sta per accadere e cosa potrebbero fare con i tuoi soldi.
Il pignoramento è una forma di garanzia a tutela del credito. Infatti attraverso questa azione esecutiva il creditore o più creditori possono recuperare i debiti non saldati attraverso il sequestro dei beni. Tra questi vi rientra anche la pensione, il pignoramento, in tal caso, può avvenire allorché il pensionato abbia contratto debiti e per le circostanze più varie non riesca ad estinguerli.
In tal caso, proprio per tutelare i creditori, la legge consente il pignoramento della pensione che può essere trattenuta dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale per soddisfare le richieste del creditore. Il pignoramento della pensione è disciplinato dal codice di procedura civile, in particolare dall’articolo 575 che stabilisce che può essere pignorato fino ad un quinto dell’importo pensionistico. Tuttavia ci sono dei limiti che non possono essere superati.
Pignoramento: ecco quanto potranno prelevare dalla pensione
Infatti l’ordinamento giuridico tutela la dignità dei cittadini assicurando a questi lo svolgimento di una quotidianità ordinaria, lasciandogli un certo ammontare per garantire loro il sostentamento. Dunque, una parte dell’importo deve restare intatta per consentire al pensionato di poter vivere dignitosamente.
D’altro canto è altrettanto vero che, la legge assicura ai creditori il soddisfacimento dei propri interessi economici e, dunque anche questi devono avere tutela. Ma qual è dunque la cifra massima che possono pignorare?
Le pensioni fino a mille euro al mese non sono soggette al pignoramento, mentre quelle di valore superiore possono essere pignorate a patto che, l’importo non superi tale limite. Le somme che superano i mille euro possono essere pignorate, ma come già detto in precedenza, nella misura di un quinto.
Ad esempio per una pensione di 1.800 euro, l’importo eccedente il minimo garantito è di 800 euro. Il pignoramento sarà applicato solo su un quinto di tale importo e quindi per 160 euro al mese. Trattasi di un compromesso che il legislatore ha trovato per tutelare sia l’interesse del creditore sia l’interesse del pensionato.
A partire dal 2022 infatti il legislatore ha modificato la disciplina riportando il minimo pignorabile per le pensioni a mille euro, un importo congruo tenendo in considerazione che, nel corso degli ultimi anni, c’è stato un aumento dei prezzi a causa della crisi del mercato del lavoro in seguito alla pandemia da Covid 19 e in seguito allo scoppio dei conflitti internazionali. Dunque il sistema di pignoramento pensionistico rappresenta uno strumento per garantire un equo trattamento tra le varie esigenze in gioco.