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Fisco. Iva omessa non sarà più reato. Abuso di diritto ed elusione “accorpati”

di Warsamé Dini Casali |23 Luglio 2014 10:20

Fisco. Iva omessa non sarà più reato. Abuso di diritto ed elusione “accorpati”

ROMA – Fisco. Iva omessa non sarà più reato. Abuso di diritto ed elusione “accorpati”. I tecnici del Governo stanno lavorando, in vista dei provvedimenti attuativi della delega fiscale, sulla definizione dell’architettura delle sanzioni tributarie e in particolare allo stop della rilevanza penale degli omessi versamenti Iva. In pratica l’messo versamento non sarà più reato, anche in considerazione delle difficoltà cui sono incorsi gli operatori economici in questi anni di congiuntura. Insieme alla depenalizzazione, si provvede a un intervento per disciplinare in maniera concordante con la fattispecie di elusione fiscale di quello che è chiamato “abuso di diritto”, ciò che in ambito tributario viene definito il conseguimento di un vantaggio fiscale indebito che l’ordinamento disapprova.

La delega (articolo 8, comma 1 della legge 23/2014) chiede di legare la punibilità ai «comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e all’utilizzo di documentazione falsa». In un quadro come questo non rientrerebbero i casi di omessi versamenti dell’Iva, perché chi dichiara ma poi non paga (magari a causa della crisi) non è guidato da intenzioni fraudolente. Lo stesso discorso si può applicare anche alle ritenute: i due casi sono intrecciati anche nella disciplina attuale (decreto legislativo 74/2000), che infatti applica ai mancati versamenti Iva (articolo 10-ter) le stesse pene previste per le ritenute (articolo 10-bis): reclusione da sei mesi a due anni quando il mancato. (Francesca Milano e Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore)

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