Saldo e stralcio e poi? Poi si dovrebbe pagare quanto ottenuto di poter pagare di meno e a rate. Ma non va così nel rapporto tra contribuenti e fisco. Immaginate un negozio, una qualsiasi transazione commerciale: una delle parti chiede all’altra se può ottenere uno sconto sul dovuto. Scusi, mi fa uno sconto? La risposta è un sì, sconto concesso. Sconto sulle tasse non pagate. Sconto e rateizzazione. Si chiama saldo e stralcio. Poi c’è, anzi ci sarebbe, un calendario dei relativi pagamenti, un calendario della scadenza delle rate concordate.
Calendario a scivolo
Calendario delle rate, calendario elastico, molto elastico. Contribuente, dopo l’accordo saldo e stralcio, pagare entro il 2020? Nessuna paura o timore: il Parlamento gli ha garantito che può pagare ad aprile 2022. Scadenza pagamenti concordati al 2021? Si paga a luglio 2022. Pagamenti fissati al 2022? Non prima di fine novembre. E si può scommettere che il calendario a scivolo scivolerà ancora. Torniamo in quell’immaginario negozio: scusi, mi fa lo sconto? Sì, sconto accordato.
Quindi il cliente prende la merce, fissa la data della prima rata e…non la paga. Poi torna a negozio e dice pagherà tra sei mesi, magari l’anno prossimo. La prima rata, s’intende. Cosa farebbe il negoziante di quel cliente? Cosa penserebbe il cittadino comune di uno che chiede sconto, lo ottiene e non paga neanche l’acquisto scontato? Di uno così, su uno così pensieri e giudizi neri e severi. Invece se chi fa lo sconto e aspetta il pagamento delle rate è il Fisco, allora tutti soccorrevoli verso chi si prende lo sconto e non versa un euro.
Preso lo sconto, non ti pago. Quanti fanno così: 4 su 10
Quest’anno non ti pago, l’anno prossimo forse sì. Quanti contribuenti fanno così dopo aver patteggiato sulle tasse non pagate il saldo e stralcio? Quattro su dieci, anzi un po’ di più, per l’esattezza il 43 per cento. Un comportamento di massa. Slitta cartella slitta…per le cartelle esattoriali a saldo e stralcio vale la regola suprema per cui a pagare, soprattutto pagare lo Stato, c’è sempre tempo. Slitta, scivola, sdrucciola il tempo del futuro in cui si pagherà. Soprattutto dopo che dallo Stato ti sei fatto fare lo sconto per il non pagato del passato.