Fisco modello danese citato da Draghi, come funziona: tasse lavoro light, 4 imposte, super tassa sopra i 60mila euro

Come funziona il modello danese del fisco? Quello, per intenderci, citato da Mario Draghi durante il discorso in Senato. Additato a modello dal nuovo presidente del Consiglio. La caratteristica che balza subito agli occhi è il contributo per il lavoro. Soldi che servono ad abbassare le tasse sul lavoro.

Chi lavora in Italia sa bene quanto le tasse incidano sul costo del lavoro. Un disincentivo ad assumere, tanto è vero che gli ultimi dati in crescita sull’occupazione (pandemia a parte) sono relativi alla decontribuzione attuata col Jobs Act. Quando a molti datori di lavoro erano stati “abbuonati” 3 anni di tasse in cambio di assunzione di alcune categorie di lavoratori (in particolare under 35).

Il gettito fiscale danese è utilizzato per le spese sanitarie, le cure mediche, il sistema scolastico, le forze di polizia, l’esercito, i trasporti pubblici, la manutenzione delle infrastrutture, ecc, e finanzia inoltre le borse di studio statali, le prestazioni monetarie e la previdenza sociale.

Danimarca e fisco: un po’ di numeri

La Danimarca è tra i Paesi Ocse quello con il rapporto gettito fiscale/PIL più alto, pari al 46,7%. L’Italia è al sesto posto con un rapporto pari al 42,1%. Per entrambi i paesi il valore è nettamente superiore alla media Ocse, che si attesta al 34,2%. A sorpresa, la Danimarca è anche il secondo paese per evasione fiscale pro-capite dopo l’Italia (3,027 euro contro 3.156) nonostante un sistema anti evasione considerato eccellente.

Fisco modello danese: la riforma per alleggerire le tasse sul lavoro

Nel 2008 la Danimarca ha messo a punto una riforma fiscale per alleggerire il peso sul redditi da lavoro. Oggi le persone fisiche in Danimarca sono tassate con 4 diverse imposte, fra cui l’imposta per la chiesa danese che però è facoltativa.

Sui redditi personali da lavoro gravano un’imposta statale, una comunale, un contributo al mercato del lavoro (c.d. Am-Tax) e l’imposta ecclesiastica. Il sistema è comprensivo di tutte le tre imposte sommate. Imposte che vanno da una tassazione al 38% fino a raggiungere un massimo del 55,8% (per i redditi dai 60mila euro in su). Esclusa la tassa ecclesiastica.

Fisco modello danese: deduzioni e esenzioni 

A differenza che in Italia, è possibile per i lavoratori dipendenti dedurre le spese di trasporto e viaggio se non rimborsate dal datore di lavoro. Deduzioni valide anche sulle spese connesse con il lavoro dipendente. A tutti i lavoratori dipendenti viene riconosciuta una deduzione pari al 10,5% della remunerazione totale (compresi i benefit) che può giungere fino ad un massimo di 39.400 corone (5.298 euro).

A tutti i contribuenti è anche riconosciuta una esenzione dall’imposta a valere per le prime 46.500 corone (6,253 euro), importo ridotto a 36.100 corone per i minorenni. Fra le altre tasse, l’Iva è al 25% (in Italia l’aliquota massima è al 22%). I redditi da capitale sono tassati al 27% fino a 55.300 corone poi l’aliquota passa al 42%, i dividendi sono in genere tassati 27% o 22% a secondo di chi li percepisce, aliquota al 22% anche le imposte sul reddito delle società. Quanto agli immobili questi sono tassati con aliquota all’1% fino a 3.040.000 corone (408.779 euro) e al 3% sul valore eccedente.

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