ROMA – Fisco Salvini, un intero Fisco modello Salvini e non solo una tassa in meno qua, una detrazione in meno là, un deficit in più là…Salvini e la Lega vogliono rifare i connotati al Fisco italiano e hanno detto come. Anche se non tutto hanno detto ad altissima e alta voce, qualcosa la sussurrano appena.
Dunque meno tasse sul lavoro autonomo, già c’è flat tax, tassa piatta, forfait su partite Iva che fatturano fino a 65 mila euro annui. Pagano solo 15%. Buona cosa, aiuta. Cattiva cosa è però che sopra i 65 mila i più non fatturano più, nascondono. Più di prima. Pessima cosa è poi il fatturo 65 mila un anno, l’anno dopo fatturo quel che mi pare sempre 15% di tasse pago. Come che sia, il Fisco Salvini prosegue sulla strada: per le partite Iva vuole tassa piatta al 20 per cento fino a centomila di fatturato.
Meno tasse anche sul lavoro dipendente, insomma meno Irpef. La proposta è chiara: fino a 50 mila euro di retribuzione annua tassa piatta, forfait, flat tax, insomma si paga al Fisco il 15 per cento e pace. Salvini stesso ha detto che costa 30 miliardi. E che non si aumenta ovviamente l’Iva. Ma qui l’Italia, anzi il governo Salvini, ha una cambiale in scadenza di 23 miliardi. Dunque 30 più 23, più altre spese che verranno, diciamo una sessantina di miliardi.
Dove li trova il Fisco Salvini? Ecco dove Salvini dice li troverà ed ecco anche dove Salvini dice e non dice. Le coperture a queste spese sono secondo Salvini di tre tipi. La prima immaginaria, sostanzialmente atto di fede: più abbassi le tasse più gente paga le tasse e quindi il gettito scende da una parte e sale dall’altra. Salvini lo dà per certo ed automatico, certo ed automatico non è mai stato in alcun paese che ci ha provato. E in Italia c’è un problema in più: aliquota zero è sempre meglio che aliquota 15 o 20 per cento. E In Italia sono milioni di fatto che godono di aliquota zero, basta guardare le dichiarazioni dei redditi e misurare anche a spanne la quantità enorme di evasione fiscale.
La seconda copertura secondo Salvini è più di sostanza, ma non va tanto gridata. Il lavoratore dipendente che aderirà al regime di flat tax (forfait 15 per cento di tasse su i suoi guadagni) ci guadagna appunto un sacco di soldi in meno Irpef (soprattutto dai 25/30 mila in poi). Ma rinuncia, poi si vedrà come e quanto, ma rinuncia è prevista, a detrazioni e deduzioni. Mettiamo i rimborsi fiscali sulla ristrutturazione casa, quelli non più. Se è forfait 15% è forfait. Se vai a forfait le altre agevolazioni fiscali le perdi. Sono coperture reali del Fisco Salvini, ma non vanno gridate. Altrimenti la gioiosa attesa dell’era felice della Flat Tax per tutti un po’ si turba. E bisogna mettersi a fare i conti. (Effetto collaterale fastidioso della Flat tax fino a 50 mila: uno che guadagna 49 mila paga 15 per cento e quindi al netto 43 mila, uno che guadagna 52 mila paga circa 25 per cento da aliquote vecchia Irpef e quindi al netto 40 mila, meno di chi ha in teoria stipendio minore…).
Comunque tra aumento gettito (immaginario o reale) da più contribuenti che pagano perché meno sono le tasse da pagare e recupero concreto ma doloroso di miliardi dal taglio agevolazioni fiscali se col Fisco Salvini vai a forfait 60 miliardi non si fanno. Lo sa anche Salvini che pensa alla terza copertura delle sue spese, quella esplosiva: sforare, sfondare il deficit oltre il 3 per cento del Pil.
Un punto di Pil sono circa 18 miliardi, oggi l’Italia viaggia in teoria a deficit 2,4 per cento (in realtà a fine anno sarà maggiore). Al Fisco Salvini per andare in pari servono una trentina di miliardi da questa copertura (se mai pagare a debito possa essere definita copertura). Cioè circa un punto e mezzo di Pil. Cioè dal 2,4 a circa il 4 per cento. Dialogando, spingendo, provando a far scorporare dal deficit spese di reali investimenti, nella nuova Ue l’Italia chiunque la guidi può spingersi fino a un deficit del 3 per cento sul Pil. Oltre diranno no i sovranisti di ogni nazione appena eletti, diranno di no i Verdi anti austerity ma certo non pro debito, diranno di no i Popolari e i Socialisti francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli, diranno di no anche la destra austriaca al governo, perfino Orban e la Le Pena diranno di no a garantire per l’Italia che fa 4 per cento di deficit (se basta) e 135/136 per cento di debito sul Pil.
E’ questa la copertura esplosiva del Fisco Salvini, esplosiva perché a quel livello diranno di no chi deve garantire le nostre cambiali (i paesi della Ue e dell’euro) e chi le deve compare (i cosiddetti mercati che poi sono anche i risparmiatori). e allora il meno tasse per tutti potrebbe esplodere in faccia a tutti diventando un meno soldi per tutta Italia.