Fitch taglia le stime del Pil italiano

ROMA – Fitch ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Italia per il 2012 allo 0,2% dal precedente 1% e per il 2013 allo 0,6% dall’1,6%. Lo si legge nel Global Economic Outlook trimestrale. L’agenzia di rating ha lasciato invariate le sue previsioni di crescita per il 2011 allo 0,7%. “L’attuazione di un più severo pacchetto d’austerità che include l’aumento di un punto percentuale dell’Iva, la tassa del 3% sui redditi più elevati e vari tagli alla spesa governativa – spiega Fitch – influirà negativamente sui consumi privati e sugli investimenti a medio termine”.

La revisione delle stime di crescita per l’Italia e’ in linea con quella decisa da Fitch per le maggiori economie globali, con tassi di crescita ai minimi dal 2009. La crescita globale, nel rapporto dell’agenzia, e’ rivista al 2,6% per il 2011 contro il 3,1% della precedente edizione del Global Economic Outlook, anche se Fitch ”non prevede una doppia recessione nel suo scenario base”.

Quanto all’Italia, secondo Fitch l’inasprimento della manovra correttiva, con misure come l’aumento dell’iva di un punto, il prelievo del 3% sui redditi piu’ elevati e alcuni tagli alla spesa pubblica, ”influenzeranno negativamente i consumi privati e gli investimenti a medio termine”.

L’agenzia di rating spiega che la crescita moderata dei consumi privati (0,2% su trimestre), accompagnata da un contributo positivo delle esportazioni nette (anche se con una crescita negativa delle importazioni), ha portato a ”un Pil italiano nel secondo trimestre di quest’anno superiore alle attese, in crescita del 0,3% su trimestre contro stime di Fitch di una performance ferma”. Tuttavia secondo Fitch il trend di di fondo della crescita italiana e’ debole. ”La crescita degli investimenti in beni capitali e’ stata solo dello 0,2% rispetto allo 0,5% del primo trimestre e le spese pubbliche sono rimaste invariate dopo una crescita dello 0,5% nel trimestre precedente”.

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