Fmi: “Crisi italiana non dipende solo da recessione”. Lo scudo? “Solo disperazione”

Ajai Chopra, vice direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, analizza in modo impietoso la situazione dell’economia italiana.

Per Chopra, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del Rapporto regionale sull’Europa, la situazione del nostro Paese è peggiore di quella delle altre economie sviluppate del vecchio continente. Secondo l’economista, infatti, «i problemi dell’Italia vanno ben oltre questa recessione» e dipendono dal «basso potenziale di crescita».

Scetticismo, da parte del Fondo, anche sullo scudo fiscale. A bocciarlo è il direttore per l’Europa, Marek Belka, secondo cui «soltanto in casi eccezionali» e «per disperazione”», anche perchè più spesso ci si ricorre meno si dimostrano efficaci.

Non solo crisi, quindi, ma declino. Non solo un problema di congiuntura negativa, ma un serio deficit strutturale: «Nel corso dell’ultimo decennio» il nostro Paese ha visto «declinare la produttività, ristagnare i redditi e allargarsi ulteriormente il gap di competitività».

Per questo, ha continuato l’economista, «occorre agire con molta più forza per affrontare gli impedimenti strutturali alla crescita» che gravano sull’economia italiana.

A livello europeo, invece, il rapporto del Fondo evidenzia che «la recessione mostra segni di aver toccato il fondo». Ma la ripresa sarà comunque «lenta e fragile». Nel dettaglio: le economie avanzate del vecchio continente segneranno quest’anno un calo del Pil pari al 4% per poi tornare a crescere dello 0,5% il prossimo, quelle emergenti perderanno invece il 6,6% nel corso del 2009 per risalire dell’1,7% nel 2010.

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