Fmi. Crescita Usa ”tiepida”, sempre necessaria l’azione della Fed

Il Fondo Monetario Internazionale
Il Fondo Monetario Internazionale

WASHINGTON, STATI UNITI – Il Fondo monetario internazionale in un rapporto avverte gli Stati Uniti che nonostante i progressi dell’economia e sul fronte dell’occupazione, la crescita rimane ”tiepida”, e alla fine dell’anno potrebbe frenare all’1,7%, dal 2,2% del 2012. Avanti dunque con l’azione della Fed, che con la sua politica accomodante ”continua a fornire un sostegno essenziale alla ripresa”.

E’ un rapporto fatto di luci ed ombre quello del Fmi, a cui le Borse hanno reagito nervosamente. Quelle europee hanno chiuse contrastate, e anche Wall Street ha messo a segno una giornata sotto tono. Gli occhi dei mercati – ma anche della Bce – sono sempre puntati sulle decisioni della banca centrale americana, che si riunira’ la prossima settimana. Il Fondo monetario giudica ”adeguata” la strategia fin qui portata avanti da Ben Bernanke, attraverso tassi tenuti ai minimi storici e l’acquisto di titoli per 85 miliardi di dollari al mese.

E giudica positivamente il fatto che la Fed abbia confermato di proseguire su questa strada ancora per molto tempo, fino a quando la ripresa non si sara’ davvero consolidata. Una eventuale riduzione del programma di Quantitative Easing – si dice d’accordo il Fondo – deve dipendere solo dallo sviluppo delle condizioni economiche. Guai a ritirare gli aiuti prima del tempo. Ma allo stesso tempo i membri del board del Fmi invitano la Fed a monitorare costantemente l’impatto che una politica troppo accomodante puo’ avere sulla stabilita’ finanziaria interna al Paese e anche internazionale.

Perche’ – si spiega – ”un lungo periodo di tassi di interesse eccezionalmente bassi potrebbe provocare conseguenze impreviste” sui mercati. Di qui l’invito alla massima vigilanza: ”E’ essenziale”. Anche sul fronte della banche per il Fondo monetario occorre la massima attenzione: ”Il loro stato di salute e’ migliorato in maniera significativa negli ultimi dodici mesi si legge nel rapporto – ma ci sono alcuni segnali di emergenti vulnerabilita’ nel settore finanziario”. Una delle priorita’ quindi, resta quella di compiere ulteriori sforzi per rafforzare i bilanci e i controlli sul sistema del credito.

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