Fmi: venerdì candidature, anche gli Usa appoggerebbero Lagarde

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, 6 giu – Gli Stati Uniti potrebbero sostenere la candidatura di Christine Lagarde alla guida del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Un appoggio che punta a incassare come contropartita il mantenimento di una Banca Mondiale 'americana'. La direzione del Fmi potrebbe essere uno dei temi in agenda nell'incontro fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama domani e dopodomani a Washington, in vista anche della scadenza della presentazione delle candidature entro venerdi' 10 giugno.

Gli Stati Uniti non hanno ancora espresso ufficialmente la propria posizione, con il segretario al Tesoro Timothy Geithner che si e' limitato a ritenere 'valide' le candidature sia di Lagarde sia del messicano Augustin Carstrens. Appoggiare la Lagarde significherebbe per gli Stati Uniti mantenere lo 'status quo', in base al quale – per una legge non scritta che risale al 1946 – agli europei spetta la nomina del direttore generale del Fmi e agli americani quella della presidenza della Banca Mondiale. Gli Stati Uniti sono i maggiori azionisti del Fondo con il 17% e l'Europa, complessivamente, pesa per oltre il 35%: se il vecchio continente e gli Stati Uniti appoggiassero la Lagarde per la ministra francese sarebeb fatta.

Le candidature al Fondo andranno presentate entro venerdi'. Non oltre il 17 giugno il Fmi rendera' nota la short list dei candidati, che saranno ascoltati dal board dell'istituto di Washington che, entro il 30 giugno, completera' il processo di selezione e scegliera', in base al consenso, il successore di Dominique Strauss-Kahn, che oggi si e' dichiarato non colpevole di tentato stupro davanti al tribunale penale di New York. La guida del Fmi e' temporaneamente affidata al numero due, John Lipsky, che lascera' – come precedentemente annunciato – in agosto.

Lagarde, appoggiata dall'Europa, anche dalla Merkel che vedra' nelle prossime ore Obama, e' impegnata a concludere il proprio 'tour' che l'ha portata in Brasile e Sud Africa, e la portera' anche a Nuova Delhi e Pechino. L'intento e' rassicurare i Brics e spingerli ad appoggiarla. L'Europa punta a mantenere il controllo del Fmi soprattutto in un momento delicato come questo, con la crisi della Grecia, dell'Irlanda e del Portogallo.