SIENA – Fondazione Monte dei Paschi di Siena, è il giorno del voto sull’abolizione del tetto al 4% del diritto di voto per i soci privati. L’assemblea della Fondazione che controlla Banca Mps deve anche discutere la posizione del consigliere Michele Briamonte, sospeso dal Consiglio di Amministrazione dopo l’inchiesta per insider trading aperta dalla procura della Repubblica e la successiva decisione di interdire dall’incarico il consigliere per due mesi, rinnovabili, convalidata dal gip il 22 maggio scorso.
Per il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, il vincolo va tolto. Non rimuoverlo, ha detto, “potrebbe porsi in antitesi” con “un possibile incremento del valore economico e di mercato della Banca, attuale e prospettico”.
La Fondazione, ”quale soggetto vigilato dal Ministero dell’Economia’‘, ha preso ”nella dovuta considerazione che le sollecitazioni di tutte le autorità di vigilanza” rendono ”indifferibile e non evitabile la scelta di rimuovere il limite statutario del 4% di possesso azionario”.
”Purtroppo, ha detto alla stessa assemblea il presidente di Mps, Alessandro Profumo, non ci sono ancora nuovi azionisti all’orizzonte”. Per ora ”nessuno di noi è andato a cercarli” anche perché ”sarebbe stato impossibile andare a cercarli nell’incertezza” su piano all’esame Ue e interessi Monti Bond.
Mancini ha ricordato l’inchiesta che ha travolto i vertici di Mps, con le inevitabili ripercussioni sulla Fondazione, che è stata, ha detto, pesantemente ingannata e danneggiata”. A Siena, in un recente passato, ”si è venuta a stagliare una situazione che vede da un lato l’emersione di soggetti ingannatori e, dall’altro, l’amara sorpresa dei soggetti ingannati” ha detto ancora Mancini per il quale ”in primis è stata ingannata la stessa Banca, così come lo è stata l’intera Comunità senese”.
Adesso la Fondazione Mps, nella ricerca di nuovi soci, ”deve avere un ruolo da protagonista. E’ impensabile che Fondazione Mps e Banca lavorino in modo strabico per trovare nuovi soci”, ha spiegato Mancini.